Politica

Pd romano e relazione di Barca, Orfini: ''Caccerò i signori delle tessere''

ROMA, 20 MARZO 2013 – Matteo Orfini, commissario straordinario del Pd romano dopo lo scandalo Roma Capitale, ha rivelato che, nella seziona romana del Pd, si vive al momento «una realtà drammatica, in cui una parte non piccola degli iscritti non sono iscritti veri, uno su 5 ha dei problemi».

La relazione intermedia pubblicata sul sito luoghideali.it presentata dall’ex ministro Fabrizio Barca, incentrata sui primi risultati raggiungiti dal gruppo di lavoro che ha ricevuto il compito di mappare la situazione dal Pd capitolino, «racconta la verità, di un partito in larga parte infeudato, non al servizio di cittadini e iscritti ma di signori delle tessere o delle preferenze e che per questo rischia di essere pericoloso per la città. Anche prima dell'arrivo del rapporto finale interverremo».[MORE]

Nel rapporto, l’ex Ministro Barca spiega che questa parte del Pd che definisce «pericolosa e dannosa» va necessariamente distinta dal partito «che subisce inane lo scontro correntizio, le scorribande dei capibastone, e che svolge un'attività territoriale, ma senza alcuna capacità di raggruppare e rappresentare la società del proprio quartiere». Allo stesso tempo, dalla relazione di Barca emergono chiaramente «i segni di un partito davvero buono, che esprime progettualità, capacità di raggruppamento e rappresentanza, che ha percezione della propria responsabilità territoriale, sa agire con e sulle istituzioni, è aperto e interessante per le realtà associative del territorio e sa essere esso stesso associazione (inventando forme originali di intervento), informando cittadini, iscritti e simpatizzanti».

Barca conclude, asserendo: «Nell'incertezza non solo italiana su come adattare la forma partito a una società in profondo cambiamento, e nella consapevolezza che guadagna adepti ogni giorno che il Pd ha bisogno di ridefinire il ruolo degli iscritti e la sua organizzazione territoriale, ogni collettivo dà e interpreta una risposta diversa. Per ricostruire il partito di Roma - e non solo - è necessario che queste risposte vengano alla luce e si confrontino in un rapporto a rete che è mancato in questi anni, mentre dominava l'uso pletorico degli organi assembleari. In questo confronto i peggiori saranno messi a repentaglio perché avranno difficoltà a reggere il confronto sul merito».

Sulla questione delle condizioni del Pd e dell’intera vicenda Mafia Capitale, il commissario Orfini si è infine espresso nei seguenti termini: «Il procuratore Michele Prestipino ha detto una cosa sacrosanta: il riduzionismo nella vicenda mafiosa di questa città risulta pericoloso quanto il negazionismo. A chi ironizza sullo stato del Pd, segnalo che siamo gli unici che hanno messo mano a un'opera radicale di rigenerazione del partito. Nessun altro, nemmeno quelli più coinvolti e responsabili del disastro degli anni passati ha fatto nemmeno un decimo di quello che abbiamo fatto noi. Da questa gente non accettiamo né commenti ironici né lezioni perché nono sono un pulpito adeguato».

(foto www.pdmodena.it)

Elisa Lepone