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Pd: Richetti, rischia estinzione, ora primarie per leader. 'Anche un governo di scopo ci porrebbe un problema di coerenza'
ROMA, 29 MARZO - "Il Pd rischia l'estinzione" e può ritrovare il suo popolo solo ripartendo dall'opposizione, con una "traversata nel deserto" e un segretario incoronato dalle primarie. La ricetta è del senatore Matteo Richetti, che in un'intervista al Corriere della Sera si dice pronto a correre per il Nazareno. [MORE]
"Sia il M5S che la Lega usano il Pd per mandarsi i messaggi", osserva Richetti, che evidenzia: "Io non mi riconosco nelle letture bizzarre di chi, nel mio partito, dice che gli elettori ci hanno mandato all'opposizione. Noi dobbiamo fare opposizione perché il nostro progetto di Paese è alternativo e incompatibile rispetto a quello di Grillo e Salvini".
"Trovo aberrante pensare che, se il M5S non trova i voti della Lega, noi dobbiamo metterci i nostri. La sola idea che una forza politica possa indifferentemente allearsi con noi o con Salvini è la fine della politica come progetto", rimarca. "il M5S che la pone nei termini 'liberatevi di Renzi e siete potabili' deve capire che c'è una soglia di dignità e decenza sotto la quale non si va. Renzi si è dimesso davvero".
In merito all'eventualità di un governo di scopo, "con tutta l'ammirazione e il rispetto per il capo dello Stato, non credo che gli atteggiamenti di responsabilità del Pd si possano tradurre nella partecipazione a un governo. Che lo chiamiamo di scopo, a tempo o di larghe intese, sarebbe sempre politico e ci porrebbe un drammatico problema di coerenza".
Richetti si dice aperto a cambiare lo statuto: "Penso che il premier del Pd non debba mai più fare anche il segretario". Quanto alle primarie, "trovo surreale che un pezzo forse maggioritario del Pd dica che non servono più. Se vuoi ricostruire dopo il risultato peggiore dal dopoguerra, devi rivolgerti al tuo popolo".