Pd fa asse con Lega su scuola, Salvini"occupa" camere
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Pd fa asse con Lega su scuola, Salvini"occupa" camere

mercoledì 29 aprile, 2020

Pd fa asse con Lega su scuola, Salvini"occupa" camere. Meloni si dissocia, "sorpresa". Pressing Dem, fase 2 in Parlamento
ROMA, 29 APR - Dalla parlamentarizzazione delle misure sull'emergenza virus alla gestione della riapertura delle scuole, con un inedito asse Pd-Lega sul tema dei precari. La fase 2 dell'uscita dal lockdown rischia di portarsi dietro anche una fase 2 nella dialettica tra opposizioni e maggioranza. Con la Lega di Matteo Salvini che salta sul carro della protesta ed annuncia una sorta di occupazione delle aule, con la sorpresa e la disapprovazione di Fratelli d'Italia.

"Restiamo a oltranza in Parlamento, finche' non ci saranno risposte per tutti i cittadini", rilancia il leader del patito di Via Bellerio. La questione riproposta, indirettamente, anche dall'intervento della presidente della Corte Costituzionale - sulla necessità di rispettare i paletti della Carta anche in un periodo emergenziale - ha ridato fiato a quanti, trasversalmente, premono per un ritorno nelle sedi opportune della normativa dell'emergenza.

Un tema su cui battono da giorni la Lega e Fdi, che ora tuttavia hanno trovato un alleato anche nella maggioranza: il capogruppo del Pd in Commissione Affari costituzionali della Camera, Stefano Ceccanti, ha presentato un emendamento al decreto Covid per "parlamentarizzare" i Dpcm. Una fonte normativa, a suo avviso, che in fase di emergenza ha assunto un "rilievo sconosciuto in precedenza". Ma che in vista della fase 2 andrebbe ora regolata con un parere preventivo e vincolante delle Camere. "In tal modo alcune criticita' potrebbero essere prevenute dal Parlamento, senza che esso debba essere costretto ad intervenire ex post su altre fonti".

Come ad esempio la sgrammaticatura giuridica di ricondurre alle "Faq" del governo la spiegazione della fattispecie di congiunti da incontrare. O anche la questione delle messe domenicali, oggetto di un altro emendamento del deputato. Il problema sollevato ha subito rinfocolato le polemiche: Italia Viva ma anche Leu e Più Europa, gli sono andati dietro ed anche il capogruppo del Pd a Montecitorio, Graziano Delrio si è spinto a dettare lo stop: "la fase dei Dpcm è finita". Una bufera, tanto che oggi lo stesso Ceccanti è stato costretto a precisare i contorni della sua proposta, e a chiarire: "la questione e' di equilibri tra istituzioni e non puo' essere usata strumentalmente per attaccare un Governo". Ma tant'è: il governo ha chiesto il ritiro del suo emendamento al decreto Covid, anche se sono stati annunciati diversi altri emendamenti della maggioranza sul tema e Pd, Iv e Leu sono in pressing.

Al punto che si dovrebbe arrivare allo slittamento del voto del decreto alla prossima settimana. Non bastasse questo, nuove tensioni percorrono la maggioranza anche sulla gestione del decreto scuola. Anche lì le pressioni della Lega sull'assunzione dei precari, bypassando i concorsi previsti da mesi dal governo, si sono saldate alle richieste di Leu di stabilizzare i precari per assicurare una ripresa del prossimo anno scolastico in sicurezza. Ma in commissione la loro richiesta si è unita a quella del Pd: insieme alle Autonomie hanno presentato emendamenti al decreto scuola per modificare la procedura di reclutamento dei docenti precari.

Con un percorso per titoli e prova finale che assicuri la stabilizzazione dei precari e la partenza a pieno organico del prossimo anno scolastico il 1 settembre. Non solo, rispetto alla previsione del primo concorso che questa estate dovrebbe avviare il reclutamento di 24 mila docenti, chiedono di portare la platea delle assunzioni a 40mila. E sempre dal Pd arriva il pressing su Conte. "La disponibilita' arrivata dal premier sul tema della possibile riapertura in modalita' sperimentale di nidi e scuole dell'infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attivita' ludico-educative per i bambini, e' un un fatto molto importante", dichiara la parlamentare dem Rosa Maria di Giorgi. Una opzione che non sembrava affatto sul tavolo della trattativa ma che apre una nuova faglia.

"Leggiamo con un certo sgomento chi vorrebbe riaprire tutto nel Paese, persino le scuole. E purtroppo non siamo parlando soltanto dell'opposizione, ma anche di forze della stessa maggioranza." frena il M5s, che parla di proposte irresponsabili, e critica anche le stabilizzazioni: "I bandi appena pubblicati garantiscono 62 mila assunzioni. Cambiare la procedura adesso significherebbe infatti rimandare le assunzioni di almeno un anno, gli insegnanti non se lo meritano"


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