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Pazzano festeggia San Rocco di Montpellier
Riceviamo e pubblichiamo
PAZZANO (RC)- La vita di Pazzano, nel cuore della valle bizantina dello Stilaro, nelle sue manifestazioni pubbliche e private è stata sempre impregnata da un profondo senso di sacralità, attraverso una continua ispirazione agli “elevati precetti” del Cristianesimo. Osservando il calendario liturgico è possibile infatti vedere quanto numerosi siano i giorni fissati per le celebrazioni dei Santi; così entrando nelle case è possibile notare la presenza di un culto particolare, dei cittadini, per i propri Santi compatroni. A San Rocco di Montpellier, protettore contro la peste e le piaghe, patrono degli invalidi, invocato nelle campagne contro le malattie del bestiame e delle catastrofi naturali è stata dedicata la prima domenica di settembre (quest’anno il 5 settembre) la festa più importante: quella che conclude l’almanacco estivo. [MORE]
Essa è ormai divenuta, assieme al culto del Salvatore, il simbolo dell’identità dei Pazzanesi i quali, il giorno della sua festa, non mancano di ritornare in paese anche quando sono molto lontani. Il culto per il Santo, (tenuto vivo grazie al lodevole impegno di alcuni volontari in collaborazione con il parroco padre Salvatore Monte) quindi, risale ad epoca antichissima e grandi erano gli onori a lui tributati. Pazzano la prima domenica di settembre (con il tradizionale novenario iniziato il 27 agosto) ha sempre festeggiato San Rocco con grande importanza. Numerosi sono i pellegrini e i devoti che ogni anno affluiscono a rendergli omaggio da più parti dei paesi limitrofi e non solo. San Rocco, secondo la tradizione, visse nel XIV secolo, a Montpellier, dove il padre ne era il governatore. Alcune delle sue vicende sono narrate in Sacred and legendary art, di Jameson. Il santo è popolarissimo in Italia, basti pensare che ventotto comuni ne portano il nome, e almeno altrettante frazioni sono a lui intitolate. Dopo la morte del padre, Rocco, che all’epoca aveva vent’anni, si recò a Roma, a quel tempo piagata dalla peste, per curare gli appestati. Venne però anche lui infettato dalla malattia, mentre si trovava in ospedale e, al mattino seguente aveva la febbre alta e una gigantesca ulcera sulla gamba sinistra. Non volendo dare fastidio agli altri malati, fuggì nel bosco, attendendo la morte. Vennero così in suo aiuto un angelo e un cane (che assieme ai segni della peste è un simbolo del santo), che gli curavano le ferite e gli portavano del cibo tutti i giorni. Una volta guarito, tornò in città, ma la malattia lo aveva cambiato anche nel fisico, così che nessuno lo riconobbe. In seguito venne accusato di spionaggio e passò cinque anni in prigione. Uscito di prigione vide se stesso morto e vicino al suo corpo un biglietto sulle quali erano scritte queste parole: “gli appestati che pregheranno tramite le benemerenze e le mediazioni di Rocco, servo di Dio, si risaneranno”. San Rocco fu sepolto a Montpellier con tutte le onorificenze, ma alcuni mercanti italiani trafugarono le sue spoglie e le trasportarono a Venezia, dove sono ancora conservate nella chiesa di San Rocco. Nell’iconografia compare di frequente mentre mostra i segni della peste, specie sulle gambe, come ad esempio nella statua pazzanese attribuita la noto scultore serrese Settecentesco Vincenzo Scrivo. A Pazzano inoltre si conserva in una teca d’argento sbalzato una reliquia del Santo.
Programma della festa
Venerdì 27 agosto inizio Novenario.
Venerdì 3 settembre ore 18:00 Esposizione della Sacra Effigie di San Rocco,
segue S. Messa e benedizione dei Pani;
Sabato 4 settembre ore 18:00 Vespri Solenni e Processione della Reliquia di San Rocco;
Domenica 5 settembre ore 10:00 S. Messa Solenne partecipata dai Pellegrini, segue la suggestiva processione di San Rocco al Boschetto; ore 17:00 S. Messa, segue processione per le vie del Paese;
Il 3 e 4 settembre il premiato Gran Concerto Musicale Municipale "Città di Francavilla Fontana" uno dei primi in Italia, allieterà le due giornate della Festa.
Il 5 settembre il Concerto Bandistico "Città di Pazzano" diretta dal M° L. Valenti, seguirà le processioni, a grande riconferma concluderà i festeggiamenti "Mimmo Cavallaro Taranproject"