Cronaca

Patto Sociale: «Riorganizzare misure anti Covid per ripartire con la scuola»

L’avvocato  Fernando Nucifero, responsabile del dipartimento istruzione del movimento civico lametino Patto Sociale, fondato svariati anni orsono dall’avvocato Giancarlo Nicotera, riflette sulle nuove misure per il contrasto e il contenimento dell'emergenza da Covid - 19 contenute nel Dpcm del 3 novembre 2020 firmato del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte nella parte disciplinante il comparto scuola e suggerisce di riorganizzare misure anti Covid per ripartire con la scuola.

Le norme prevedono che quattro milioni di alunni delle scuole pubbliche o paritarie (oltre il 47% dell'intera popolazione scolastica) per un mese non andranno in classe e parteciperanno alle lezioni in remoto da casa come era successo in piena emergenza dal marzo al giugno scorso. La didattica a distanza è sancita al 100 per cento per tutte le scuole superiori d’Italia mentre per quelle medie è disposta solo in alcune regioni e non per tutte le classi. Il Dpcm sospende, anche, lo svolgimento delle prove preselettive e scritte del concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado che saranno ricalendarizzate.

«Ci domandiamo - osserva Nucifero -  se era  possibile contenere la curva dei contagi evitando un tale doloroso provvedimento che colpisce le famiglie e gli alunni aumentando il rischio di abbandono scolastico in particolare tra i ragazzi più fragili sul piano socio-economico. Appare palese - continua il rappresentante scuola di Patto Sociale -  che qualcosa nella macchina organizzativa non ha funzionato a  cominciare dalla regolamentazione dei trasporti che è stata trattata in maniera non consona limitandosi il Governo a determinare la capienza massima, in prima battuta, all’80% senza applicare confacenti modalità di verifica e attivare un robusto potenziamento dei mezzi. Proseguendo con l’insufficienza delle strutture edilizie che ha portato alcuni istituti, soprattutto delle aree del Sud, a chiedere addirittura ospitalità presso altre scuole concessa con spirito di sacrificio collettivo e senza non poche difficoltà organizzative.

La gestione emergenziale è stata, poi, resa complicata dalla scarsità di personale disponibile con cattedre ad oggi rimaste vacanti nelle varie discipline nonché dalla mancata messa in pratica di funzionali strategie quali potevano essere la creazioni  in via precauzionale di postazioni sanitarie stabili presso ogni istituzione educante   e  l’ideazione di un sistema di screening valido che monitorasse l’intera comunità scolastica con accesso rapido ai tamponi e riduzione dei tempi d’attesa del risultato. Senza dimenticare il problema delle classi pollaio e della carenza numerica dei banchi monoposto, cavallo di battaglia estivo del Ministro Azzolina, che in alcune zone geografiche sono rimasti una chimera.

 Se la disorganizzazione con cui è stata fronteggiata l’emergenza nell’iniziale fase pandemica della scorsa primavera – conclude Nucifero -  poteva essere giustificabile ora a distanza di mesi non lo è più.  Il protrarsi di episodi di positività in alcune scuole con conseguenti isolamenti e chiusure di singole classi o strutture scolastiche non è ammissibile. E’ arrivato il momento di porre in essere un’efficiente riorganizzazione impiegando investimenti massicci e mirati, dando risposte certe, pianificando tempi chiari e misure lineari per garantire un presto ritorno tra i banchi in sicurezza nel rispetto del sacrosanto diritto allo studio e alla salute pubblica dei cittadini».

Lina Latelli

Foto:avv. Fernando Nucifero