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Patto Sociale chiede al ministro Azzolina il ritorno a scuola a Settembre nella massima sicurezza
«Per la scuola pubblica attualmente sorge la necessità di riaprire a Settembre i battenti in presenza ma nella massima sicurezza dopo il “tutti promossi” sancito dall’O.M. del 16/5/2020 e annunciato con largo anticipo dal Ministro Lucia Azzolina nel pieno svolgimento della didattica a distanza che ha comportato riflessi negativi sull’impegno profuso nello studio dagli studenti promossi alla classe successiva malgrado un sapere approssimativo ed ha vanificato l’impegno scrupoloso dei docenti e delle istituzioni scolastiche mirato a risolvere le problematiche collegate alla dad». A sostenerlo è l’avvocato Fernando Nucifero, rappresentante del movimento lametino “Patto Sociale” , il quale si chiede, tra l’altro, con quale sicurezza inizierà il nuovo anno per i soggetti coinvolti.
Secondo il rappresentante del “Patto Sociale” palesi sono le carenze del governo che non si dimostra flessibile di fronte ad un così grave stato emergenziale per il fatto che limita i suoi interventi ad investimenti minimi e a soluzioni di poco conto rispetto a quanto potrebbe essere effettivamente necessario per fronteggiare la diffusione del Covid- 19 ipotizzando, pur nell’incertezza dell’evoluzione della pandemia e del mutamento del virus, strumenti di prevenzione di carattere generale e semplicistico quali uso di mascherine, guanti, gel disinfettante, plexiglass tra i banchi e doppi turni di lezione. «Invece il Ministro dell’Istruzione – continua l’avvocato Nucifero - farebbe bene, anziché illudersi di eliminare il pericolo della propagazione del Covid 19 con iniziative alquanto deboli, a destinare maggiori disponibilità finanziarie pianificando dei provvedimenti più strutturati e concreti e, in particolare, prevedendo nelle varie scuole la presenza in modo permanente di presidi sanitari con personale specializzato con compiti sanitari attinenti, effettuando interventi radicali diretti al recupero degli edifici scolastici ormai obsoleti che si presentano, il più delle volte, in cattive condizioni, con scarsa manutenzione e scarsa accessibilità per i ragazzi diversamente abili, soprattutto nell’Italia meridionale, progettandone l’ampliamento degli spazi e adeguandole all’esterno e all’interno sia dal punto di vista funzionale che delle nuove esigenze didattiche, contrastando il fenomeno delle cosiddette classi pollaio, ampiamente diffuso, con interventi legislativi ad hoc finalizzati a ridurre il numero degli studenti, inglobando a tempo indeterminato tutti i docenti precari che da anni stanno sacrificando se stessi e le loro famiglie e del cui contributo, ora più che mai, si avverte il bisogno». Il tutto , si dovrebbe concretizzare, nell’ottica nuova di un’inversione di tendenza con la realizzazione di opere di miglioramento e cambiamento, qualitative e innovative i cui benefici sarebbero indiscussi per il sistema scuola da decenni in crisi d’identità e alla vana ricerca di quel quid pluris mai riconosciuto.
Allo stato attuale, famiglie, insegnanti, personale Ata, collaboratori scolastici e dirigenti sono abbandonati a se stessi e gravati di una responsabilità non proprio confacente al loro ruolo per cercare di supplire alle storture di un sistema politico che da sempre ha bistrattato la nostra ben amata scuola relegandola ai margini anziché porla al centro dell’attenzione riconoscendole meritocraticamente con fatti e non con parole la naturale funzione di spicco che riveste nella nostra società. « E allora - conclude l’avvocato Nucifero - rigeneriamo la scuola e il futuro dei nostri figli investendo quanto necessita per garantire a tutti un ritorno a Settembre in presenza ma nella massima sicurezza».
Lina Latelli
Foto: Fernando Nucifero