InfoOggi "Scomparsi e Delitti"

Pasqualino Porfidia: ritrovate ossa che potrebbero appartenere al bambino scomparso nel 1990

CASERTA, 29 MAGGIO 2014 - Erano le 11.30 del 7 Maggio 1990, quando Pasqualino Porfidia, bambino di otto anni, sparì da Marcianise, in provincia di Caserta. Le ricerche delle forze dell'ordine non hanno mai portato a nulla, ma è stata ipotizzata la pista della pedofilia.

Pasqualino Porfidia, avvistato per l'ultima volta su una panchina tra Via Tevere e Via Arno a Marcianise, potebbe essere stato rapito da un pedofilo. Infatti, nell'anno 2010, un trentenne originario del paesino in provincia di Caserta e spostatosi in Lombardia, si tolse la vita spiegando in una lettera i motivi del gesto, che sono riconducibili proprio all'abuso su minori.

Un cugino del bambino spiegò che un uomo, che potrebbe essere lo stesso che ha compiuto suicidio, fequentava la stessa sala giochi dei giovani di Marcianise, importunandoli. Emerge, inoltre, che l'uomo che si è tolto la vita abitava a poca distanza dall'abitazione dei Porfidia.[MORE]

La pista della pedofilia si è dunque fatta largo negli ultimi anni, ma la vera svolta potrebbe giungere in questi giorni. Nella serata di ieri, infatti, il programma di Rai 3, "Chi l'ha visto?", ha fatto sapere che nelle vicinanze della casa dei Porfidia, sono state ritrovate delle ossa e dei brandelli di vestiti.

Si pensa dunque ai resti di Pasqualino Porfidia, ma solamente i test di laboratorio potranno chiarire se, effettivamente, il corpo è sempre trovato a pochi metri da casa. Rosa Lasco, madre del bambino, è svenuta non appena ha appreso la notizia dai Carabinieri. La donna non ha mai smesso di cercare il proprio figlio ed ha indicato Don Carlo, parroco del paese, come persona informata sui fatti, probabilmente appresi durante le confessioni.

Mentre si attendono notizie in merito al ritrovamento delle ossa, viene specificato che Pasqualino Porfidia, al momento della scomparsa, indossava un maglione viola con una toppa gialla, pantaloni verdi e scarpe di tipo mocassino. L'abbigliamento viene ritenuto importante per poter identificare gli abiti rinvenuti insieme ai resti. Intanto, vengono impiegati i cani molecolari per poter individuare eventuali nuove tracce nella zona del ritrovamento.

(Foto da ilmattino.it)

Alessia Malachiti