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Partigiani della Scuola Pubblica: Negativo l'esito referendario della "Buona Scuola"

Redazione
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Partigiani della Scuola Pubblica: Negativo l'esito referendario della "Buona Scuola"
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Riceviamo e pubblichiamo
Negativo l’esito referendario della “ Buona Scuola” e invito dei Partigiani della scuola Pubblica a votare No al referendum costituzionale
LAMEZIA TERME (CZ) 18 OTTOBRE - Negativo l’esito delle raccolta delle firme contro la riforma della “buona scuola” in quanto le 515.000 firme, più o meno per ciascuno dei quattro quesiti referendari, non sono bastate alla Cassazione per la liberatoria al voto. [MORE]

Lo dichiarano i “Partigiani della scuola pubblica” sottolineando la soddisfazione dell’onorevole Puglisi per tale risultato nonostante il lavoro stressante , da aprile a luglio, «di centinaia di alacri volontari di tutta Italia per procurarsi i permessi per i banchetti, ottenere la disponibilità dei consiglieri comunali o regionali per le autentiche e poi adempiere alle richieste certificazioni degli uffici elettorali sia locali che di altri comuni». Ma «la deputata – continuano i “Partigiani” - è contenta: peccato per i tetti delle scuole che crollano, per i portoni degli istituti rimasti chiusi per assenza di docenti, per gli studenti disabili privati del diritto allo studio, per una chiamata diretta inopportuna e ad alto rischio corruttivo, per i docenti trattati come pacchi senza alcuna trasparenza». Enormi i sacrifici affrontati dai cittadini e dai docenti per potere indire il referendum contro la “ buona scuola” di cui nessuna testata nazionale ha mai parlato se non ieri per sottolinearne il cattivo esito, a testimonianza una volta di più che gli spazi per la democrazia nell’era Renzi sono meno di nulla».

I “Partigiani” si meravigliano del fatto che il Pd, che ha fatto sì e no un banchetto di mezza giornata al mese in alcune città d’Italia, sia riuscito a ottenere (solo per sponsorizzare il referendum costituzionale) più delle firme valide che sono state raccolte dai volontari della scuola. E questo forse perché è «ben diverso – si legge nella nota - l’apparato colossale messo in piedi con soldi pubblici (3.700.000 euro di prima tranche) dal governo che pubblicizza la modifica della Costituzione, invitando il popolo a delegargli la propria sovranità con svariati messaggi ingannevoli”.

I “Partigiani” invitano i cittadini, per il 4 dicembre 2016, a votare No alla proposta di modifica della Costituzione e sulla questione referendaria si pongono incisivi interrogativi: Perché un governo vuole limitare il confronto parlamentare, riducendo il parlamento un organo di mera ratifica del proprio operato? Che vantaggio ha il cittadino se un solo partito riesce a controllare la maggioranza della Camera, il Presidente della Repubblica e 2/3 della Corte Costituzionale? Perché un governo deve fare molte leggi in fretta? Cos’ha di positivo per i cittadini questa concentrazione di poteri nelle mani del Premier? Cos’ ha di positivo il fatto che la sola Camera monopartitica possa decidere l’indebitamento e l’entrata in guerra del popolo italiano? Cos’ha di positivo per il cittadino non poter più eleggere direttamente il senato? Che garanzie provengono da una “stabilità “ al governo di una forza politica che può anche distruggere il destino del paese e acquisire al contempo i poteri per innescare una continuità in Parlamento a tempo indeterminato ?

Partigiani della Scuola Pubblica
Lina Latelli Nucifero

 

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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