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Parte il Giro d'Italia del 150°

Oggi Sabato 7 maggio parte dal Piemonte la novantaquattresima edizione del Giro d'Italia. Anche il Giro si inserisce nel novero delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, già a partire dalla sua sede di partenza. La corsa prende infatti il via dalla suggestiva cornice della Reggia di Venaria Reale con una cronometro a squadre di 19.5 km terminante nel centro di Torino, prima capitale dell'Italia unita; essa si concluderà poi il 29 a Milano, con un'ulteriore prova contro il tempo e dopo 3522 chilometri suddivisi in 21 tappe.[MORE]

I 207 corridori al via dovranno affrontare percorsi sempre impegnativi lambendo l'appennino tosco-emiliano, le colline toscane, umbre, marchigiane, ma sarà l'alta montagna il terreno dove si deciderà quest'edizione della corsa, annunciata come una delle più impegnative di sempre. Servita come antipasto è l'ascesa al Santuario di Montevergine, ormai meta d'arrivo consolidata per il Giro degli ultimi anni, ma il 15 maggio, alla nona tappa, ben più probante sarà la doppia scalata all'Etna. Il successivo week-end sarà però quello più impervio per i corridori: in quattro giorni vi saranno le tappe con l'ascesa al Grossglockner, in Austria; l'indomani seguirà la discesa (o meglio, la salita) negli Inferi di due temibili montagne friulane, il Monte Zoncolan e il Monte Crostis, tra le più dure d'Italia, seguita dalla tappa sulle Dolomiti, e da una tappa a cronometro, la quale prevede la salita al Nevegal, montagna sopra Belluno. Nell'ultima settimana, dopo due tappe insidiose in Lombardia, l'arrivo a Macugnaga, in provincia di Verbania, sarà da preludio all'ultima impegnativa frazione, quest'ultima con passaggio sul Colle delle Finestre, montagna con lunghi tratti di strada in terra battuta, e trampolino di lancio per l'ultima salita del Giro, il Sestriere, altro tradizionale arrivo della corsa rosa.

Presentata una tale micidiale sequenza di montagne, è chiaro che i favoriti della corsa saranno uomini ben avvezzi alle scalate. A svettare su tutti è il madrileno Alberto Contador, già vincitore del Giro nel 2008, e imbattuto nella grandi corse cui ha preso a tappe in Italia, Francia e Spagna dal 2007. Il rivale più attrezzato sembra essere il siciliano Vincenzo Nibali, vincitore del Giro di Spagna dell'anno scorso. A ruota segue una pattuglia di italiani, adatti al percorso montagnoso, come Michele Scarponi, Emanuele Sella, Domenico Pozzovivo, il russo Denis Menchov, attorniato dalla squadra probabilmente più forte per le salite, e gli spagnoli Igor Antón e Joaquim Rodriguez, fortissimi su pendenze arcigne come quelle previste dalle ascese di quest'anno, ma di solito non capaci di resistere per tre settimane al livello dei migliori. Completano il quadro dei papabili a un buon piazzamento in classifica il ceco Roman Kreuziger, i colombiani José Serpa e Fabio Duarte, il portoghese Tiago Machado, gli spagnoli Carlos Sastre e David Arroyo, quest'utlimo secondo l'anno scorso. Non mancheranno poi gli uomini che si lanceranno a 60-70 chilometri orari nelle volate, tra tutti il britannico Mark Cavendish, l'americano Tyler Farrar e il nostro Alessandro Petacchi.

Il Giro dunque s'appresta per tre settimane a calamitare di nuovo l'attenzione sul ciclismo, ogni anno più globale, più tecnologico, ma rimanendo sempre uno degli ultimi miti italiani a essere salvato dalla polvere, perché riproposto ogni anno, e che oggi si ripropone nell'anno del 150° anniversario come uno dei baluardi dell'Italia unita, attraversandola dal Piemonte alla Sicilia. Del resto, il nostro Paese oggi si pone coeso più sulla carta che di fatto, e attaccato anche in uno dei suoi simboli dal discredito generale gettato sul mondo del ciclismo spesso dal suo stesso interno ne attenti la natura mitica e la stessa validità sportiva della corsa. Ma il mito resiste al tempo e quest'anno vi sono oltretutto tutti gli ingredienti per soddisfare qualunque tipo di palato ciclistico, e per attirare ancora una volta milioni di italiani davanti al piccolo schermo e sulle strade per veder passare la cosiddetta "carovana rosa".

(notizia segnalata da Davide Valentino)