Economia
Parola d'ordine: Saldi invernali
ROMA, 7 DICEMBRE - I saldi invernali sono iniziati il 5 gennaio 2017 in tutta Italia. Già come l’anno scorso le file davanti ai negozi e le trafelate corse all’ultima taglia disponibile non sono stati i protagonisti. [MORE]
Secondo un'indagine che Confcommercio ha realizzato in collaborazione con Format Research il 58,5% degli italiani è pronto a gettarsi nella mischia dei saldi invernali, ma con ponderazione. Se comprovato dai fatti, questo dato fa registrare un aumento rispetto al 55% di italiani che lo scorso anno ha investito, ma la percentuale risulta "inferiore comunque a cinque anni fa, quando si registrava quasi un 70%".
Il vero protagonista dei saldi pare sarà l’acquisto online, a cui vuoi per comodità, vuoi per velocità e semplificazione ricorre un numero di persone sempre maggiore. Quest’anno la percentuale aumenta del 7,2% rispetto all’anno scorso. Secondo lo studio il 78,1% dei consumatori stanzierà un budget non superiore ai 200 euro.
Aumenta il numero di italiani che spenderà una cifra superiore (+0,9 punti percentuali rispetto al 2016), ma la media si manterrà intorno ai 150 euro e si continuerà a dare "importanza alla qualità dei prodotti come nei periodi pre-crisi". In aumento la percentuale di chi considera «molto o abbastanza importante» il periodo dei saldi, il 43,9% contro il 42,6% dello scorso gennaio 2016. I consumatori continueranno ad acquistare prodotti di marca e griffati e non prodotti non attentamente selezionati.
Secondo il Codacons, come accadeva lo scorso anno, sarebbero soprattutto gli outlet e i negozi del lusso a vedere aumentare le vendite, per gli altri negozi, soprattutto in provincia e in periferia ci sarà una riduzione generalizzata dell’affluenza. L'associazione dei consumatori definisce "disastrosa" la situazione in Campania e Puglia con cali addirittura del 30%. È importante ricordare che una bassa affluenza alle vie dello shopping non è sempre indice nefasto, potrebbe invece essere determinata dal fatto che i consumatori attendano gli ulteriori ribassi che solitamente vengono inseriti nelle successive settimane di promozione. Questo brivido è solo per i veri amanti del rischio.
Relativamente alla ricerca di Confcommercio, il 48,2% dei negozi proporrà mediamente non oltre il 30% di sconto sugli articoli in saldo. Ma aumenta fino al 4,7% la percentuale di imprese che proporrà prodotti ad oltre il 50% di sconto. Le preferenze di acquisto vanno, anche se meno dello scorso anno, secondo tradizione, ai capi di abbigliamento (92,1%), calzature (79,2%), accessori (32,1%) e biancheria intima (27,4%).
Fonte immagine quotidiano.net
Claudia Cavaliere