Cronaca

Parma, morto suicida l'ex rettore Loris Borghi: era indagato per abuso d'ufficio

PARMA, 15 MARZO - Si è tolto la vita ieri pomeriggio, gettandosi con la sua auto da un cavalcavia nella frazione di Baganzola, Loris Borghi, ex rettore dell’università di Parma. Borghi, che aveva 69 anni, è deceduto nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Parma, dove era arrivato in ambulanza poco dopo le 18:00, in gravissime condizioni. [MORE]

Loris Borghi era stato eletto rettore nel 2013 e aveva lasciato il 15 maggio scorso, a seguito di un’indagine della Procura che lo vedeva coinvolto con l’accusa di abuso d’ufficio. L’ex rettore avrebbe infatti agevolato, secondo gli inquirenti, la vittoria in un concorso interno di un suo protetto, Guido Fanelli, luminare della terapia del dolore. Lo scorso ottobre una nuova inchiesta si era poi abbattuta su Borghi, con la medesima accusa: in quel caso si sarebbe trattato della nomina di una sua ex allieva, Tiziana Meschi, a capo del reparto di Medicina interna e lungodegenza dell’ospedale Maggiore di Parma.

Borghi si era difeso pubblicamente in una lunga lettera: “Mi sono sempre comportato come un servitore dello Stato – aveva scritto – e ho cercato di migliorare le cose e di aiutare, in trasparenza e legittimità, le persone meritevoli”. Ma la reazione dell’opinione pubblica era stata spietata e Borghi aveva così deciso di ritirarsi a vita privata.

L’attuale rettore, Paolo Andrei, lo ricorda adesso come un uomo che “ha servito con slancio e generosità il nostro ateneo per tanti anni”, aggiungendo: “Tra le ragioni che hanno portato a questo gesto estremo c’è stato sicuramente anche il senso di abbandono che lo ha pervaso a seguito dell’indifferenza dei molti che, dopo le sue dimissioni dalla carica di rettore, lo hanno dimenticato e, talvolta, oltraggiato. Tutto ciò deve farci riflettere, deve fare riflettere ciascuno di noi, perché interpella la nostra coscienza individuale e collettiva”.

Claudio Canzone

Fonte foto: lastampa.it