Cronaca
Parco marino 'Baia di Soverato': lo sterminio degli Ippocampi
Il 21 Aprile 2008 la Regione Calabria con la legge regionale n.10 istituisce il Parco Marino “Baia di Soverato” per perseguire le seguenti finalità: conservazione di specie animali e vegetali, comunità biologiche, singolarità faunistiche; tutela della biodiversità; conoscenza scientifica della flora e della fauna finalizzata al monitoraggio ed al censimento con particolare attenzione per le specie endemiche e rare. In sintesi la Regione Calabria istituisce il Parco Marino “Baia di Soverato” per preservare l’habitat marino e in particolare le due specie di Hippocampus presenti nell’area:[MORE] l’Hippocampus ramulosus e il più timido e raro Hippocampus hippocampus (alcuni testi di biologia marina meno aggiornati riportano rispettivamente: H.guttulatus e H. cammuso). A parte la costituzione del “Comitato di Gestione provvisorio” del parco marino, il computo delle spettanze dovute ai suoi membri, comprensivo dei gettoni di presenza e qualche riunione del Consiglio Direttivo, evidentemente basata più sulla forma che sulla sostanza, da allora nulla è stato fatto per salvaguardare il “cavalluccio marino” e le specie rare presenti nell’area marina. Anche se sembrerebbe che il nuovo governo regionale Scopelliti e in particolare l’assessorato all’ambiente stiano lavorando per porre rimedio alla stasi ereditata dalla ex giunta.
Stante quando evidenziato, non è raro leggere sui quotidiani o riscontrare in qualche annuncio pubblico che l’elevata presenza del “cavalluccio marino” è il risultato di un ecosistema in perfetto equilibrio e quindi di acque incontaminate. Peccato che tutte le illustrissime dissertazioni sul tema, sull’habitat marino e sulle specie presenti nella baia siano fatte da chi il mare l’ha sempre visto “da sopra”! Si, perché le centinaia di Hippocampus, un tempo presenti nella baia, non esistono più e le affermazioni che asseriscono il contrario sono pure menzogne: “A parte qualche esemplare che ancora sopravvive sul fondale sabbioso non ci pare di intravedere altro”. Ad affermarlo sono i subacquei aderenti alla neo costituita associazione “Amici dell’Ippocampo” che ormai da tempo, senza alcun contributo, senza fondi, senza supporto, cercano di proteggere la Baia ed i suoi abitanti marini dal degrado evidentemente visibile solo a coloro che frequentano le profondità marine del parco “Baia di Soverato”. Solo nel corso del 2010, grazie alle attività di puro volontariato denominate “Fondali puliti”, i subacquei hanno recuperato dal fondale scaldabagni, copertoni d’automobili, batterie, catene abbandonate destinate agli ormeggi e cosa ancor peggiore interi brandelli di reti da posta a maglia stretta impigliate sulla roccia della cigliata a 30 metri di profondità o a ciò che rimane dei tripodi “antipesca” insabbiati a circa 8 metri, risalenti al progetto Pegaso dell’inizio degli anni 90. A parte gli ormeggi indiscriminati effettuati nel periodo estivo da imbarcazioni di passaggio, addirittura entro il limite costiero delle acque sicure segnalato dalle apposite boe, sono proprio queste reti le principali responsabili dello sterminio dell’Hippocampus. Infatti, ad eccezione del periodo estivo, dove il controllo della Guardia Costiera è più intenso, le reti da posta sono costantemente presenti nell’area della Baia e il più delle volte a meno di cento metri dalla battigia. Non è raro poter notare con sdegno e orrore, posti su qualche “bancarella” situata nei pressi del litorale soveratese, piccoli cesti colmi di Hippocampus essiccati in vendita per pochi euro!
Dobbiamo inoltre constatare con rammarico che una nota testata di informazione on line del soveratese cita che la causa della diminuzione dei cavallucci marini risulti essere strettamente legata all'impoverimento delle praterie di posidonia. Beh, chi ha pubblicato l’articolo dovrebbe essere edotto sul fatto che la Posidonia, sui fondali della baia di Soverato, non è mai esistita! Tutt’al più essa è presente in quantità moderata sul fondale dell’estremità meridionale del Golfo di Squillace e non certo nella Baia dell’Hippocampus. Forse coloro i quali asseriscono la miracolosa presenza della Posidonia Oceanica si riferiscono, non avendola mai vista direttamente in profondità ma dall’ombra visibile dalla superficie, alla Cymodocea nodosa, appartenente alla specie delle Fanerogame Marine, presente in piccola quantità sul fondale della baia compreso tra i 7 ed i 13 mt. Ciò conferma quanto scarsa sia la competenza in tema di gestione del Parco Marino e raggiungimento degli obiettivi prefissati dal giorno della sua istituzione. Inoltre sembrerebbe approvato dalla Giunta Comunale di Soverato un progetto denominato “Life: Parco Marino di Soverato” che prevede un investimento di 2.000.000 di euro su un programma di 5 anni finalizzato alla salvaguardia degli Hippocampus. Saremmo curiosi di essere edotti sulle scelte tecniche previste da questo progetto poiché a nostro modesto parere l’ammontare programmato dall’’investimento è spropositato rispetto agli obiettivi da raggiungere. Siamo del parere che non necessitino duemilioni di euro per salvaguardare l’Hippocampus, ma il rispetto di poche e banalissime regole del vivere civile oltre a qualche esiguo investimento strutturale che non citiamo in questa sede. Ma come spesso accade nella nostra amata terra di Calabria, gli sperperi e gli accorati proclami pubblici, che poco o nulla hanno di sostanziale, sono sempre più di moda per celare l’inconsistenza dei fatti. Allora forza amatissimo cavalluccio marino, a te, con fatti concreti, penseremo noi.
Associazione “Amici dell’Ippocampo”
(notizia segnalata da Associazione Amici dell'Ippocampo)