Chiesa e Società
Papa: troppi a Roma in condizioni indegne, è schiavitù
ROMA, 31 DICEMBRE - "Dobbiamo fermarci a riflettere con dolore e pentimento perché, anche durante quest'anno che volge al termine, tanti uomini e donne hanno vissuto e vivono in condizioni di schiavitù, indegne di persone umane". Così il Papa al 'Te Deum' in San Pietro. "Anche nella nostra città di Roma ci sono fratelli e sorelle che, per diversi motivi, si trovano in questo stato. Penso, in particolare, a quanti vivono senza una dimora. Sono più di diecimila", ha ricordato Francesco, sottolineando che "d'inverno la loro situazione è particolarmente dura".
"Sono tutti figli e figlie di Dio, ma diverse forme di schiavitù, a volte molto complesse, li hanno portati a vivere al limite della dignità umana", ha detto il Papa nell'omelia dei Primi Vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, cui seguirà il tradizionale canto del 'Te Deum' a conclusione dell'anno civile. "Anche Gesù è nato in una condizione simile, ma non per caso, o per un incidente - ha proseguito -: ha voluto nascere così, per manifestare l'amore di Dio per i piccoli e i poveri, e così gettare nel mondo il seme del Regno di Dio, Regno di giustizia, di amore e di pace, dove nessuno è schiavo, ma tutti sono fratelli, figli dell'unico Padre".
"La Chiesa che è a Roma non vuole essere indifferente alle schiavitù del nostro tempo, e nemmeno semplicemente osservarle e assisterle, ma vuole essere dentro questa realtà, vicina a queste persone e a queste situazioni. Vicinanza, materna", ha detto ancora il Pontefice. "Questa forma della maternità della Chiesa mi piace incoraggiarla mentre celebriamo la divina maternità della Vergine Maria", ha aggiunto
Fonte immagine (Promozione Umana)