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CITTA' DEL VATICANO, 29 APR ILE - Papa Francesco ha ricevuto stamane in udienza a Palazzo apostolico, in Vaticano, il presidente della Repubblica del Togo, Faure Essozinma Gnassingbé, che era accompagnato dalla madre, in abito nero, e da un seguito di altre nove persone, tra cui un militare. Il colloquio privato tra i due nella Sala della Biblioteca, alla presenza di due interpreti, è durato venti minuti esatti. Allo scambio dei doni, il presidente del Togo ha regalato al
Papa un grande dipinto locale, lungo almeno tre metri, raffigurante donne che trasportano acqua con anfore sul capo. Francesco ha ricambiato con la scultura dei tralci di vite e la scritta "Siate messaggeri di pace". In più ha consegnato a Gnassingbé l'ultimo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, i suoi testi Evangelii Gaudium, Amoris Laetitia, Laudato Si', Gaudete et Exsultate, Christus Vivit, e il documento sulla Fratellanza umana firmato ad Abu Dhabi col grande imam di Al-Azhar, spiegando brevemente al presidente il contenuto di ciascuno.
In particolare, durante l'incontro del Papa
con la delegazione, è stata la madre del presidente a intrattenersi a lungo in dialogo col Pontefice. "Preghiamo per lei", gli ha detto al momento del saluto finale. "Ho bisogno di preghiera perché il lavoro è un po' difficile", ha risposto Francesco. La delegazione del Togo è andata quindi a colloquio col cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.
Nel corso dei "cordiali colloqui" che il presidente Gnassingbé ha avuto stamane in Vaticano, prima col Papa
e poi col card. Parolin, che era accompagnato dal segretario per i Rapporti con gli Stati mons.
Paul Richard Gallagher, "sono state evidenziate le buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e il Togo, nonché le prospettive di un loro ulteriore consolidamento". In tale contesto, riferisce un comunicato della Sala stampa vaticana, "ci si è soffermati sulla situazione attuale del Paese, sottolineando il contributo della Chiesa cattolica allo sviluppo integrale del popolo togolese, specialmente attraverso il suo impegno nell'ambito educativo e sanitario".
Infine, aggiunge la nota, "sono state discusse alcune sfide specifiche dei Paesi dell'Africa occidentale e subsahariana, rilevando la necessità degli sforzi comuni al livello regionale e internazionale in favore della sicurezza, della stabilità e della pace"