Cronaca
Papa Francesco: sono un peccatore, non insistiamo su aborto, gay e contraccettivi
CITTÀ DEL VATICANO, 19 SETTEMBRE 2013 – Chi è Jorge Mario Bergoglio? Questa è la prima domanda che si è fatto il direttore di “Civiltà Cattolica”, padre Antonio Spadaro, quando ha iniziato l’intervista di 29 pagine dedicate a Papa Francesco. L’intervista è avvenuta in tre giornate, il 19, il 23 e il 29 agosto, nella sede privata a Santa Marta per sei ore ciascuna; Alla fine dell’intervista Spadaro afferma che gli sarebbe piaciuto continuare questo dialogo, molto simile ad una chiacchierata, ancora, ma come il Papa gli disse una volta ‹‹non bisogna maltrattare i limiti››.
‹‹Sono un peccatore a cui il signore ha guardato›› risponde il Papa che durante l’intervista si apre e parla di se ma anche degli argomenti che più interessano molti cattolici, come l’aborto, il divorzio e l’omosessualità. Il Papa afferma che ‹‹non possiamo insistere solo su questioni legate all’aborto, matrimonio omossessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile›› e, aggiunge, che più di una volta gli è stato criticato di non aver affrontato ancora questi argomenti, ma ‹‹quando se ne parla bisogna parlarne in un contesto››. [MORE]
Sull’omosessualità, ricordando frammenti di Buenos Aires quando molti omosessuali si sentivano “feriti sociali”, dichiara ‹‹se una persona omosessuale è in buona volontà ed è in cerca di Dio io non sono nessuno per giudicarla. Dicendo questo io ho detto quel che dice il Catechismo. La religione ha il diritto di esprimere la propria opinione a servizio della gente, ma Dio nella creazione ci ha resi liberi››.
‹‹Penso anche alla situazione di una donna che ha avuto alle spalle un matrimonio fallito nel quale ha pure abortito. Poi questa donna si è risposata e adesso è serena con cinque figli. L’aborto le pesa enormemente ed è sinceramente pentita. Vorrebbe andare avanti nella vita cristiana. Che cosa fa il confessore?›› si chiede il Papa e ribadisce la grandezza della confessione: il fatto di valutare caso per caso ogni singola persona.
E, quindi,cos'è la Chiesa in questo contesto? ‹‹la Chiesa è come un ospedale da campo dopo la battaglia: è inutile chiedere ad un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite,Curare le ferite... e bisogna cominciare dal basso››.
Erica Benedettelli
[immagine da Lastampa.it]