Chiesa e Società

Papa Francesco: migranti morti in mare, è momento della vergogna

Papa Francesco: migranti morti in mare, è momento della vergogna. E ai nuovi preti dice, "state lontani dai soldi, siate poveri"
CITTÀ DEL VATICANO, 25 APR - Papa Francesco confessa tutto il suo dolore per la strage di migranti nel naufragio dei giorni scorsi al largo della Libia, avvenuto nell'inerzia di chi avrebbe potuto portare soccorso. E lancia per questo un duro monito, parlando di "momento della vergogna". "Vi confesso che sono molto addolorato per la tragedia che ancora una volta si è consumata nei giorni scorsi nel Mediterraneo", dice il Pontefice al Regina Caeli, affacciandosi su Piazza San Pietro.

"Centotrenta migranti sono morti in mare - scandisce -. Sono persone, sono vite umane, che per due giorni interi hanno implorato invano aiuto, un aiuto che non è arrivato". "Fratelli e sorelle, interroghiamoci tutti su questa ennesima tragedia. È il momento della vergogna", avverte Francesco. "Preghiamo per questi fratelli e sorelle, e per tanti che continuano a morire in questi drammatici viaggi - aggiunge -. Preghiamo anche per coloro che possono aiutare ma preferiscono guardare da un'altra parte. Preghiamo in silenzio per loro". Negli appelli dopo la preghiera mariana, il Papa si dice "vicino anche alle vittime dell'incendio di un ospedale per i malati di Covid a Baghdad. Fino a questo momento sono ottantadue morti.

Preghiamo per tutti". Nella mattina di questa domenica detta "del Buon Pastore", 58/a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, Bergoglio torna dopo la pausa dell'anno scorso dettata dalla pandemia a celebrare nella Basilica di San Pietro la messa in cui ordina nuovi sacerdoti per la diocesi di Roma.

Nove sono i diaconi che ricevono l'ordinazione al presbiterio, formatisi nei vari seminari diocesani: sei italiani (Salvatore Marco Montone, 32 anni, calabrese; Manuel Secci, 26/enne romano; Salvatore Lucchesi, 43 anni, siciliano; Giorgio De Iuri, 29/enne brindisino; Riccardo Cendamo, 40 anni, romano, ex regista; Samuel Piermarini, 28/enne romano, già promessa calcistica), un romeno (Georg Marius Bogdan), un colombiano (Diego Armando Barrera Parra) e un brasiliano (Mateus Henrique Ataide Da Cruz). "Questa non è una 'carriera': è un servizio, un servizio come quello che ha fatto Dio al suo popolo - spiega loro il Pontefice -. E questo servizio di Dio al suo popolo ha delle "tracce", ha uno stile, uno stile che voi dovete seguire. Stile di vicinanza, stile di compassione e stile di tenerezza. Questo è lo stile di Dio.

Vicinanza, compassione, tenerezza". "Per favore - continua -, allontanatevi dalla vanità, dall'orgoglio dei soldi. Il diavolo entra 'dalle tasche'. Pensate questo. Siate poveri, come povero è il santo popolo fedele di Dio. Poveri che amano i poveri. Non siate arrampicatori. La 'carriera ecclesiastica'... Poi diventi funzionario, e quando un sacerdote inizia a fare l'imprenditore, sia della parrocchia sia del collegio..., sia dove sia, perde quella vicinanza al popolo, perde quella povertà che lo rende simile a Cristo povero e crocifisso, e diventa l'imprenditore, il sacerdote imprenditore e non il servitore".

Il Papa invita tra l'altro i nuovi preti a essere uniti fra loro: "mai sparlare del fratello sacerdote. Non siate chiacchieroni. Non cadete nel pettegolezzo". Ed anche a essere "sacerdoti di popolo, non chierici di Stato!". "Pastori vicini a Dio, al vescovo, tra voi, e al popolo di Dio. Pastori: servitori come pastori, non imprenditori.

E allontanatevi dal denaro", raccomanda. E al termine della cerimonia, prima di lasciare la Basilica, li saluto ad uno ad uno chinandosi a baciare loro le mani. E ad uno, come se fosse un fedele qualsiasi, chiede anche la benedizione.