Estero
Papa Francesco in visita a Sarajevo per cercare dialogo e convivenza dele religioni
SARAJEVO, 6 GIUGNO 2015 – Papa Francesco è atterrato questa mattina a Sarajevo, per la sua visita apostolica in Bosnia ed Erzegovina. Ad attenderlo all’aeroporto internazionale della città in rappresentanza della presidenza il cattolico Dragan Covic e per l'episcopato il cardinale Vinko Pulijc, arcivescovo di Sarajevo e presidente della Conferenza Episcopale bosniaca. Annunciando questo viaggio, il pontefice lo scorso 1 febbraio aveva chiesto di pregare perché “sia di incoraggiamento per i cattolici, susciti fermenti di bene e contribuisca al consolidamento della fraternità, della pace, del dialogo interreligioso e dell’amicizia”, in una terra che ha veramente bisogno di pace.
In volo sull’aereo Papa Francesco ha spiegato il senso di questo suo ottavo viaggio internazionale, il terzo in Europa. “Sarajevo ha sofferto tanto nella storia. Adesso è in un bel cammino di pace. È per parlare di questo che faccio il viaggio, come segno di pace e preghiera di pace". "Sarajevo - ha aggiunto - è chiamata la Gerusalemme dell'Occidente perché vi convivono culture, religioni, etnie tanto diverse". "Vi ringrazio della vostra presenza e del vostro lavoro in questo viaggio non tanto lungo, appena una giornata", ha detto infine ai giornalisti rinviando al volo di ritorno una conversazione più ampia. [MORE]
Il programma della giornata prevede, dopo l’arrivo, la cerimonia di benvenuto alle 9.30 al Palazzo presidenziale, dove si svolgeranno la visita alla presidenza tripartita della Repubblica federale di Bosnia - a capo della quale si alternano ogni otto mesi i presidenti eletti dalle comunità musulmano-bosniaca, serbo-ortodossa e croato-cattolica - e l'incontro con le autorità. Alle 10.10, la messa nella Stadio Kosevo, dove anche papa Wojtyla celebrò messa nell'aprile del 1997. Nel pomeriggio sono previsti alle 16.20 l'incontro con il clero in cattedrale, alle 17.30 l'incontro ecumenico e interreligioso con i rappresentanti ortodossi, musulmani ed ebrei al centro studentesco francescano, e alle 18.30 l'incontro con i giovani nel Centro diocesano "Giovanni Paolo II". La partenza da Sarajevo è fissata per le 20.00.
Il pontefice, prima di lasciare l’Italia, stamattina, ha inviata un telegramma al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il messaggio contiene "un saluto cordiale" di Francesco al presidente e "alla Nazione Italiana". La risposta di Mattarella non si è fatta attendere. "L'Italia e L'Europa – scrive il Presidente - guardano con particolare attenzione alla sua missione nella certezza che la sua presenza in Bosnia-Erzegovina recherà un importante messaggio di pace e riconciliazione per tutta la regione balcanica, impegnata in un complesso cammino per superare le dolorose ferite di un passato ancora vivo nella memoria di molti. Santità desidero farle pervenire il mio più sincero ringraziamento per il messaggio che ha voluto cortesemente indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il viaggio apostolico in Bosnia-Erzegovina. Mi è gradita l'occasione per rinnovarle i sensi della mia profonda stima e considerazione".
(foto dal sito it.radiovaticana.va)
Michela Franzone