Estero

Papa Francesco in Sri Lanka: "Violenza nasce dall'incapacità di riconciliarsi"

COLOMBO, 13 GENNAIO 2014 – Arrivato all’aeroporto di Colombo, in Sri Lanka, per la sua seconda visita asiatica, Papa Francesco è stato accolto da una grande festa: gruppi di ballerini e un coro di bambini si sono esibiti poi per lui, poi sono state lanciate sedici salve di cannone. A riceverlo al suo arrivo anche le massime autorità religiose e politiche, tra cui l’arcivescovo della capitale Malcolm Ranjith, e presidente della Conferenza Episcopale dello Sri Lanka, e il neopresidente del Paese Maithripala Sirisena, che sarebbe dovuto entrare in carica il mese prossimo, ma per questa occasione è stata fatta un’eccezione.

Per il trasferimento dall'aeroporto in città, il Pontefice è passato con la jeep bianca a tetto scoperto accanto a una lunga fila di elefanti addobbati. Arrivato a Colombo Papa Francesco ha voluto ringraziare tutti. "Grazie per la vostra calorosa accoglienza. A lungo ho atteso questa visita in Sri Lanka e questi giorni che trascorreremo assieme". "Lo Sri Lanka - ha ricordato - è conosciuto come la Perla dell'Oceano Indiano per le sue bellezze naturali. Ma soprattutto quest'Isola è conosciuta per il calore del suo popolo e la ricca varietaà delle sue tradizioni culturali e religiose". Un ringraziamento speciale è stato volto agli eminenti esponenti religiosi "che hanno un ruolo così importante nella vita di questo Paese". "La mia visita nello Sri Lanka - ha poi precisato - è anzitutto pastorale. Quale pastore universale della Chiesa Cattolica, sono giunto per incontrare ed incoraggiare i cattolici di quest'Isola, come pure per pregare con loro".

"Un punto centrale di tale visita - ha annunciato Bergoglio – sarà la canonizzazione del beato Joseph Vaz, il cui esempio di carità cristiana e di rispetto per ogni persona, senza distinzione di etnia o di religione, continua ancor oggi ad ispirarci e ammaestrarci". "La mia visita - ha poi concluso il Papa - vuole anche esprimere l'amore e la preoccupazione della Chiesa per tutti gli srilankesi, e confermare il desiderio della comunità cattolica di essere attivamente partecipe della vita di questa società".

Un pensiero non poteva che andare a quanto successo in questi giorni a Parigi. "La violenza nasce dall'incapacità di riconciliarsi – ha detto il Papa - . È una costante tragedia del nostro mondo che molte comunità siano in guerra tra di loro". "L'incapacità di riconciliare le diversità e le discordie, antiche o nuove che siano, ha fatto sorgere tensioni etniche e religiose, accompagnate frequentemente da esplosioni di violenza", ha spiegato ricordando anche che "per molti anni lo Sri Lanka ha conosciuto gli orrori dello scontro civile, ed ora sta cercando di consolidare la pace e di curare le ferite di quegli anni". Secondo Francesco, non è un compito facile quello di "superare l'amara eredità di ingiustizie, ostilità e diffidenze lasciata dal conflitto".[MORE]

"Sono convinto - ha proseguito papa Francesco - che i seguaci della varie tradizioni religiose hanno un ruolo essenziale da giocare nel delicato processo di riconciliazione e di ricostruzione che è in corso in questo paese. Perché tale processo avvenga bisogna che tutti i membri della società lavorino assieme, che tutti abbiano voce. Tutti devono essere liberi di esprimere le proprie preoccupazioni, i propri bisogni, le proprie aspirazioni e le proprie paure. Ma soprattutto devono essere pronti ad accettarsi l'un l'altro, a rispettare le legittime diversità e a imparare a vivere come un'unica famiglia. Ogni volta che le persone si ascoltano tra loro umilmente e apertamente, possono emergere i valori e le aspirazioni comuni. La diversità non sarà più vista come una minaccia, ma come fonte di arricchimento, la strada verso la giustizia, la riconciliazione e l'armonia sociale appare ancora più chiaramente".

"In questo senso - ha suggerito il Pontefice - la grande opera di ricostruzione deve comprendere il miglioramento delle infrastrutture e provvedere ai bisogni materiali ma anche, e soprattutto, promuovere la dignità umana, il rispetto dei diritti dell'uomo e la piena inclusione di ogni membro della società. Formulo voti che i dirigenti politici, religiosi e culturali dello Sri Lanka, misurando ogni parola sul bene e sul risanamento che ne verrà, diano un contributo duraturo al progresso materiale e spirituale del popolo dello Sri Lanka".

(foto dal sito www.asianews.it)

Michela Franzone