Cronaca

Papa Francesco incontra Napolitano. Bergoglio esempio di "dialogo senza precedenti"

ROMA, 14 NOVEMBRE 2013 - Si è svolta questa mattina la prima visita ufficiale di papa Francesco al Quirinale, dove Bergoglio è arrivato, come nel suo stile, con un ridotto corteo di auto. Ad attenderlo Giorgio Napolitano con il quale il pontefice ha avuto un colloquio privato di circa trenta minuti, il tutto in un clima di assoluta cordialità. Nessun corazziere accompagnava il pontefice, e nessun saluto cerimonioso, solo un semplice gesto: una stretta di mano tra due uomini. Papa Francesco aveva al seguito una delegazione di otto persone: mons. Angelo Becciu, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, il card. Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana; il card. Agostino Vallini, vicario generale del Papa per la Diocesi di Roma, mons. Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia, mons. Adriano Bernardini, nunzio apostolico in Italia, mons. Carlo Alberto Capella, Segretario di Nunziatura.

Al termine dell'incontro privato il presidente della Repubblica ha sottolineato il modo con cui papa Francesco si rivolge "a tutti gli uomini di buona volontà", un modo che fa "pensare ad un dialogo senza precedenti per ampiezza e profondità tra credenti e non credenti".

Ed è proprio seguendo l'esempio di Bergoglio che secondo Napolitano si possono superare le ''esasperazioni di parte'', che in Italia si sviluppano in un ''clima avvelenato e destabilizzante''. "Noi che in Italia esercitiamo funzioni di rappresentanza - ha continuato il presidente - e di guida nelle istituzioni politiche, siamo immersi in una faticosa quotidianità, dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi del Paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante". "Quanto siamo lontani nel nostro Paese da quella cultura dell'incontro che Ella ama evocare, da quella Sua invocazione: dialogo, dialogo, dialogo!". "A tutti, credenti e non credenti è giunta attraverso semplici e forti parole la Sua concezione della Chiesa e della fede". ''E' arrivato ormai il tempo, per noi che ora qui Le rendiamo omaggio, come per tutte le espressioni della classe dirigente italiana, di levare più in alto lo sguardo, di riguadagnare lungimiranza e di portarci al livello di sfide decisive che dall'oggi già si proiettano sul domani. Facendo nascere anche da questa straordinaria e così elevata occasione di incontro, un impegno comparabile a quello in cui Ella, Santità Francesco, ci sta dando l'esempio''.

Subito dopo il colloquio privato papa Francesco ha, invece, ricordato, nel suo discorso ufficiale, le sue prime visite pastorali: "A Lampedusa, anzitutto dove ho incontrato da vicino la sofferenza di coloro che, a causa delle guerre o della miseria, si avviano verso l'emigrazione in condizioni spesso disperate; e dove ho visto l'encomiabile testimonianza di solidarietà di tanti che si prodigano nell'opera di accoglienza. Ricordo poi la visita a Cagliari, per pregare davanti alla Madonna di Bonaria; e quella ad Assisi, per venerare il Santo che dell'Italia è patrono e di cui ho preso il nome. Anche in questi luoghi ho toccato con mano le ferite che affliggono oggi tanta gente".

Bergoglio ha anche toccato il difficile tema della crisi economica e della "insufficiente disponibilità di lavoro" sottolineando che "è necessario moltiplicare gli sforzi per alleviarne le conseguenze e per cogliere ed irrobustire ogni segno di ripresa". "Tante - ha aggiunto il papa - sono le questioni di fronte alle quali le nostre preoccupazioni sono comuni e le risposte possono essere convergenti. Il momento attuale è segnato dalla crisi economica che fatica ad essere superata e che, tra gli effetti più dolorosi, ha quello di una insufficiente disponibilità di lavoro. E' necessario moltiplicare gli sforzi per alleviarne le conseguenze e per cogliere ed irrobustire ogni segno di ripresa".

A proposito, poi, delle relazioni tra Stato e Santa Sede, il papa ha ricordato "l'inserimento nella Costituzione repubblicana dei Patti Lateranensi e l'Accordo di revisione del Concordato. Di tale Accordo ricorrerà tra poche settimane il trentesimo anniversario. Abbiamo qui il solido quadro di riferimento normativo per uno sviluppo sereno dei rapporti tra Stato e Chiesa in Italia, quadro che riflette e sostiene la quotidiana collaborazione al servizio della persona umana in vista del bene comune, nella distinzione dei rispettivi ruoli e ambiti d'azione".

Al termine dei due discorsi ufficiali, Papa Francesco e il presidente Napolitano sono entrati nella cappella Paolina, e nel salone dei Corazzieri Bergoglio ha voluto incontrare i dipendenti del Quirinale e le loro famiglie.

(Foto dal sito tmnews.it)

Katia Portovenero[MORE]