Paolo Parentela sul dissesto idrogeologico
Politica Calabria

Paolo Parentela sul dissesto idrogeologico

mercoledì 20 novembre, 2013

CATANZARO, 20 NOVEMBRE 2013 - Solidarietà è una parola fin troppo abusata per meri scopi propagandistici. Nessuno ne è immune, nemmeno i media nazionali, i quali hanno dedicato i loro servizi non solo ai filmati sulla devastazione provocata dalle forti piogge che hanno interessato molte regioni, in particolare la Sardegna e la Calabria, ma anche e soprattutto sul farlocco cordoglio di ogni pseudo politico invaghito di una telecamera.

E’ disarmante e frustrante come si debba assistere all'impotenza del nostro territorio di fronte ad un normale svolgersi della natura, se non fosse per il fatto che l'uomo, nella sua mania di onnipotenza, ha cementificato, imbrigliato e impermeabilizzato i terreni, gli alvei fluviali ed i suoli, alterando un ecosistema che aveva solo bisogno di un po' di considerazione.

In questo contesto si inseriscono diverse proposte del M5S in Parlamento, che hanno l'obiettivo di stimolare la prevenzione e facilitare la messa in sicurezza a seguito di eventi calamitosi, incentivando gli interventi realmente prioritari che siano rispettosi dei vincoli di tutela ambientale.

Ma non solo, il nostro obiettivo è anche quello di fermare, attraverso la proposta “stop al consumo di suolo”, la cementificazione scellerata a cui va attribuita la colpa principale dei disastri e dei danni che il maltempo sta provocando. Non crediamo nelle catastrofi naturali, non crediamo in una natura folle che decide di "suicidarsi". Vediamo solo la follia umana ed uno Stato assente e slegato dalla madre terra, uno Stato che non ascolta il genius loci dei luoghi, che non ne comprende lo sviluppo spontaneo, che non vede in questi eventi le grida di una terra martoriata.

Basti notare la frequenza di queste catastrofi negli ultimi 10 anni. Ogni volta ci si ritrova a risolvere i problemi che noi stessi provochiamo, rimanendo allibiti mentre stupidamente si parla di catastrofi naturali! E' inutile piangere le vittime di un disastro annunciato. Eppure le solite facce da talk show, dopo i disastri di ieri, sono state subito pronte a piangere i morti ed a contare i danni, cercando di mettere l'ennesima “toppa” all'ennesima falda scoppiata in questo Paese. Il Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, mentre un cittadino gli urlava contro la rabbia di chi non sapeva dove far dormire suo figlio di 4 anni a causa degli allagamenti, rispondeva:”a mia nessunu mi dissa nenta...”. Giustamente a lui non è stato detto mai nulla di una città con i tombini ed i canali di scolo intasati dall'erbaccia lasciata sui marciapiedi. Al Sindaco nessuno aveva detto niente dei letti della fiumarella pieni di ogni cosa. Forse agli amministratori locali non sono a conoscenza del fatto che le loro concessioni ad edificare in ogni dove generano questi disastri.

Crediamo che questo sia il momento di cambiare direzione, di iniziare ad "ascoltare" e di lasciarsi "guidare" dal pianeta su cui viviamo: ridiamo permeabilità ai terreni, ridiamo le spiagge alle nostre coste, smettiamo di scavare sottopassi o di costruire sotto i livelli di falda, diamo spazio al verde, ripensiamo in maniera naturale le sponde delle nostre fiumare. Dobbiamo farlo, prima che si arrivi ad un punto di non ritorno. [MORE]

(Notizia segnalata da Paolo Parentela – Portavoce eletto alla Camera dei Deputati – MoVimento Cinque Stelle)


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