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Pallanuoto Sardegna: la Sardinia Cup è stato un successo, ora si lavora per replicare
CAGLIARI, 12 LUGLIO 2021 - La domenica dalle infinite emozioni natatorie e sportive in genere ha cominciato a macinare sensazioni ben auguranti sin dal mezzodì. Mentre la calura faceva di tutto per rendersi opprimente, il Settebello sciorinava una prestazione collettiva convincente contro la nazionale russa in quella che poteva essere definita la finalina per il secondo posto della Waterpolo Sardinia Cup, vinta dalla Croazia che nelle due precedenti gare in calendario aveva sconfitto entrambe le selezioni per 14-5 (con la Russia) e 15 -12 (Italia).
Il 16-9 conclusivo in favore degli azzurri ha soddisfatto la dirompente gioventù pallanuotistica che ha occupato i posti assegnati, sempre nel pieno rispetto delle norme anti Covid e non facendo mai mancare il sostegno ai loro campioni preferiti.
Ma nella piscina comunale cagliaritana di Terramaini tra un quarto e l’altro si parlava anche del velocista di Serrenti Samuele Congia che in serata avrebbe lasciato tutti senza parole per il notevole sesto posto ottenuto ai campionati Europei Giovanili a Roma nella finale dei 50 stile libero. E da lì sono fioccati i complimenti a raffica da diluire tra la allenatrice Alessandra Porcu, il preparatore atletico Paolo Giacobbe e la sua società Antares. Entusiasmo andato a shakerarsi con le mirabolanti sensazioni londinesi che hanno chiuso il cerchio di una giornata dai sapori agonistici fortissimi.
Il presidente della FIN Sardegna Danilo Russu fa fatica a raccapezzarsi in un contesto frenetico ma stimolante che ha contribuito a dare nuove impronte al movimento.
“La Sardinia Cup è stata una bellissima opportunità – ha dichiarato - infatti non è da tutti vivere a stretto contatto con il Settebello, con il suo tecnico Sandro Campagna e tutto lo staff della nazionale in un periodo prossimo ai Giochi Olimpici. Abbiamo vissuto un’esperienza particolare in cui spero che il nostro lavoro abbia contribuito nel miglior modo possibile a rendere efficace la preparazione per le Olimpiadi”.
In merito alle tre giornate di gare, Russu ha solo elogi da fare: “A prescindere dai risultati il risvolto è positivo perché siamo riusciti a portare un po’ di pubblico in piscina, dando il via a quei famosi segnali di ripresa che servono nel tentativo di tornare ad una vita normale. E l’aver coinvolto i nostri vivai percependone anche l’entusiasmo durante le partite dell’Italia, sicuramente ci fa ben sperare. Come Comitato è un’esperienza di crescita perché, lavorando su un evento internazionale, tutta la struttura deve trarne degli stimoli per il nostro futuro. L’aver condiviso questa tre giorni con l’amministrazione comunale di Cagliari e la Regione Sardegna ci dà quella forza che di solito noi sardi incarniamo, cioè la coesione nell’offrire il meglio della nostra isola. Il mio bilancio personale è più che positivo con il desiderio e l’impegno di ripeterla nei prossimi anni anche con un numero maggiore di nazionali e su questo ci stiamo già rimboccando le maniche. Ringrazio i nostri collaboratori più stretti, i volontari e tutti coloro che ci hanno sostenuto anche con le belle e gratificanti parole”.
SEGNALI CONFORTANTI IN CHIAVE OLIMPIADI
Solo l’ultimo parziale si chiude in parità (4-4); per il resto i Campioni del Mondo in carica si scrollano di dosso le amarezze scaturite dallo scontro con la Croazia e lasciano pochi margini di azione ai loro colleghi russi. Sostenuta da un pubblico sognante davanti a cotanta varietà di colpi e movenze atletiche, l’Italia prende il largo già nel primo tempo, lo conserva nel successivo e poi dilaga ulteriormente dopo la sosta più lunga. Capitan Pietro Figlioli lascia una profonda impronta con quattro segnature, Matteo di Fulvio e Michael Bodegas realizzano entrambi una tripletta. Due le reti di Stefano Luongo e poi ancora marcature di Nicolas Presciutti, Vincenzo Renzuto Iodice, Niccolò Figari e Vincenzo Dolce. In campo sono entrati, inoltre, il portiere Marco Del Lungo, Alessandro Velotto e Matteo Aicardi. A referto anche il secondo portiere Gianmaria Nicosia.
A fine gara il CT Alessandro Campagna appare più rilassato rispetto all’uscita precedente: “Abbiamo migliorato sul piano difensivo – dichiara - e le indicazioni affiorate sono positive. Sicuramente c’è molto da migliorare sotto molti punti di vista però abbiamo messo un tassello nella solidità del nostro gioco difensivo”.
A riposo, causa dolori al collo resistenti anche ai farmaci, l’italo – argentino Gonzalo Echenique ha assistito alle due gare dalla tribunetta con i compagni Edoardo Di Somma, Francesco De Michelis, Luca Damonte, Lorenzo Bruni e Jacopo Alesiani.
“L’organizzazione ci ha riservato tante comodità – ha detto l’attaccante in forza alla Pro Recco - in una bellissima città dal buon clima. La piscina è molto funzionale e l’accoglienza è stata perfetta. Siamo contenti”.
Poi analizza l’andamento della Sardinia Cup: “Dal punto di vista del gioco dobbiamo aggiustare alcune cose difensive, ma stiamo procedendo sulla strada giusta e la preparazione migliora giorno dopo giorno. La speranza è quella di arrivare a Tokio al top della forma. Con la Croazia, in alcuni frangenti, non siamo stati bravi difensivamente però avevamo di fronte un collettivo fortissimo. Penso che come gara sia stata molto veritiera sul piano dell’agonismo; in Giappone assisteremo a sfide estenuanti con continui capovolgimenti di fronte simili a quelli visti sabato. Dobbiamo stare concentrati, il gruppo è coeso, per fortuna stiamo molto bene assieme”.
Il Settebello resterà a Cagliari fino a martedì, svolgendo lavori fisici e sedute tattiche.
APPASSIONATI VIP: IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE MICHELE PAIS CONOSCE MOLTO BENE I SACRIFICI DEI PALLANUOTISTI
Nel suo personale curriculum vanta anche una breve militanza nella Rari Nantes Alghero. Il presidente del Consiglio regionale della Sardegna Michele Pais non si è voluto perdere la gara conclusiva della Waterpolo Sardinia Cup in quanto grande tifoso del Settebello azzurro.
“Vedere la nazionale italiana di pallanuoto giocare in Sardegna è un evento che non capita tutti i giorni – ha sottolineato - e la nostra isola si conferma palcoscenico ideale per manifestazioni soprattutto sportive e di carattere internazionale.
Un aspetto che sta molto a cuore all’esecutivo regionale..
Si, perché lo sport non va inteso solamente come veicolo di valori come inclusione, fair play, partecipazione, ma anche come mezzo di promozione turistica per una Sardegna che deve ripartire alla grande. Nonostante i periodi come quello che stiamo vivendo, la nostra regione sta dando grandissima prova di capacità organizzativa.
Cosa si ricorda di quando giocava a pallanuoto?
La mia è stata un’esperienza modestissima e naturalmente sto parlando di livelli decisamente inferiori rispetto a quelli che sto vedendo ora. Il contatto con le discipline natatorie è un qualcosa che mi appartiene visto che sono nato in una città, Alghero, che ha sempre avuto una vocazione per gli sport acquatici.
Che insegnamenti ha tratto dalla pratica di questa disciplina?
La pallanuoto è uno sport veramente duro che insegna a convivere con il sacrificio e trasmette tantissimi valori; non si può bleffare o copiare e l’esercizio fisico è predominante.
Tra pochi giorni il Settebello volerà nel Sol Levante
Il mio augurio è che ci regali delle belle prestazioni. La squadra c’è e si vede perché sta dando dimostrazione di grandi capacità organizzative. Saranno i risultati sul campo a dare il nome della squadra più forte secondo i principi e lo spirito dello sport.
L’idillio con la FIN continuerà?
La Regione Sardegna, attraverso l’assessorato al Turismo, sta investendo tantissimo su eventi sportivi di carattere nazionale ed internazionale che possano avvicinare i giovani allo sport come sta accadendo in questi giorni a Cagliari con la Waterpolo Sardinia Cup. Qualsiasi disciplina è bellissima e dobbiamo continuare ad investire di più. Il presidente della Giunta Christian Solinas, l’assessore regionale allo Sport Andrea Biancareddu e al Turismo Giovanni Chessa stanno agendo in questa direzione.
DINO MURGIA, IL MEDICO DELLA BOLLA
Per l’occasione ha ricoperto l’incarico di medico responsabile della manifestazione, ma nella vita quotidiana Raimondo Murgia, noto Dino esercita la professione medica come chirurgo vascolare. Seppur con tante e delicate responsabilità, a fine manifestazione ammette di essersi pure divertito.
Come è andata?
Da un punto di vista sanitario è stato tutto molto tranquillo, a parte la difficoltà per creare la famosa bolla. Ma grazie alla collaborazione degli atleti e rispettivi staff al seguito siamo riusciti a fare del nostro meglio.
C’è stato qualcosa di particolarmente impegnativo?
Di sicuro creare i protocolli e osservare i percorsi all’interno dell’hotel. Grazie al personale alberghiero e al direttore della struttura siamo riusciti a creare realmente dei corridoi dove non ci fossero contatti tra il personale esterno e le squadre.
Problemi particolari?
Non ce ne sono stati; ringrazio l’ATS e l’Azienda ospedaliera universitaria che ci ha aiutato ad eseguire in maniera efficace tutta la parte diagnostica.
In Giappone i pallanuotisti saranno sottoposti allo stesso regime?
No, ci sarà una situazione molto più rigorosa. Gli atleti saranno dotati di braccialetti che non li faranno sconfinare oltre le zone assegnate ed è verosimile che vivranno soli in stanza col permesso di uscire solo per allenamenti e partite. E addirittura si parla di pranzi e cene da consumare da soli in stanza.
Rifarebbe volentieri questa esperienza?
Rispetto a quello che faccio normalmente per me è stato divertimento puro. L’ho fatto per amicizia nei confronti di Danilo Russu e del vicepresidente Giovanni Zucca.
SERENA CROBU: “GONZALO E MATTEO ATLETI CARINISSIMI”
Da responsabile segreteria del Comitato Organizzatore Serena Crobu aveva in mano tutta la situazione che gradualmente si evolveva nella sua assoluta impeccabilità. Ha potuto contare sull’apporto essenziale del presidente Danilo Russu e dal terzetto composto da Claudia Coni, Sesetto Cogoni e il figlio Nicola. Ma non si dimentica di menzionare i numerosi volontari che si sono districati o all’ingresso, o come assistenti bagnanti, o come raccattapalle. Normalmente Serena lavora comunque nella segreteria regionale FIN occupandosi fondamentalmente dell’attività agonistica: nuoto, nuoto sincronizzato, master, tesseramenti e tanta altra attività varia.
Sembrate particolarmente stanche..
Purtroppo i tempi sono stati abbastanza brevi, abbiamo organizzato tutto in velocità ed è stato molto faticoso.
L’aspetto che vi ha procurato maggiori grattacapi?
L’organizzazione dei trasporti e i problemini sorti all’ultimo momento. Anche le fasi di preparazione del campo sono state impegnative perché concentrate in pochissimi giorni.
Momenti vibranti?
L’incontro con il cittì Alessandro Campagna è stato molto particolare. Ha un forte carisma e questo l’ho avvertito parecchio. E poi anche la presentazione della Nazionale e conseguente inno: sono tutte situazioni molto toccanti.
Stare a contatto con atleti campioni del mondo che effetto fa?
Ti rendi conto che sono persone normali come tutti quanti, che conducono una vita di restrizioni e sacrifici, di rinunce, specie in questo periodo particolare per via del Covid. Alcuni giocatori si sono rivelati molto speciali come Matteo Icardi e Gonzalo Echenique.
A quanto si dice la Sardinia Cup avrà un seguito..
A me spaventa il presidente quando prende degli impegni, però è bello così perché solo in questa maniera possiamo crescere. La Sardegna ha bisogno di nuove vitalità soprattutto nella pallanuoto, ha bisogno di rinascere e crescere per ritornare di nuovo ad alti livelli.
Dopo il Settebello si ritorna alla quotidianità..
L’Italia riparte il 13, il 17 abbiamo i campionati regionali di nuoto sincronizzato e i campionati regionali esordienti A; il 25 i campionati assolut