Palermo : Ucciso durante le riprese del matrimonio, rinviati a giudizio i genitori dello sposo
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PALERMO, 1 DICEMBRE 2011- Doveva essere una giornata di festa, gioiosa, felice, il coronamento di un sogno d’amore, e invece, sono bastati pochi attimi e una disattenzione fatale per trasformare l’allegria in dramma. A rimetterci un cineoperatore, Calogero Scimeca, 45enne, ucciso per sbaglio da un colpo di fucile.[MORE]
I fatti risalgono al 24 luglio 2010, quando l’operatore si trovava in casa dello sposo, nei pressi di Altofonte, per effettuare delle riprese, poche ore prima di recarsi in chiesa. Ad un certo punto, per girare qualche scena un pò più originale, sarebbe saltata fuori l'idea insolita di riprendere la famiglia mentre imbracciava alcuni fucili legalmente detenuti.
Mentre Scimeca filmava, i genitori dello sposo avrebbero puntato le armi dritte verso l’obiettivo, simulando uno sparo, ma da una carabina calibro 22 , sarebbe partito accidentalmente un colpo. Ad assistere alla scena, increduli e sgomenti, oltre allo sposo, anche la sorella e un cugino. L’agghiacciante morte in diretta venne ripresa dalla cinepresa rimasta accesa, e per la sua singolarità fece il giro del mondo.
E’ di oggi, la decisione del Gup, Giovanni Francolini, di rinviare a giudizio la coppia di Altofonte. Mario Licodia e Rita Di Carlo, dovranno pertanto rispondere dell’accusa di omicidio colposo e incauta detenzione di armi da fuoco, dopo che il pm Francesco Grassi aveva respinto la loro richiesta di patteggiare una pena di 5 mesi, ritenuta troppo bassa dal magistrato.
A rendere la situazione ancora più drammatica, si aggiunge una tragica fatalità, quasi uno scherzo del destino. Il 45enne non doveva trovarsi lì: le riprese le avrebbe dovute effettuare un collega che, avendo avuto un incidente, gli aveva chiesto la cortesia di sostituirlo.
La notizia ha subito fatto il giro del paese, e molti parenti della coppia hanno appreso della disgrazia mentre aspettavano gli sposi nella Chiesa Madre di Altofonte per il matrimonio, che è poi stato rinviato.
Maria Lo Porto