Cronaca
Palermo, smentito il miracolo della mummia di Rosalia che apre gli occhi
PALERMO, 20 GIUGNO 2014 - Si era diffusa nei giorni scorsi la notizia relativa alla mummia della piccola Rosalia Lombardo, custodita insieme ad altre nelle Catacombe dei Cappuccini a Palermo, nel quartiere Cuba, e del "presunto miracolo" secondo cui gli occhi della bimba si chiudessero e aprissero più volte al giorno. [MORE]
Il corpo della piccina, mummificato forse intorno al 1920, lascia sbigottiti per lo stato di conservazione in cui si trova. Ma ciò che aveva destato maggiomente curiosità era stato il fatto che, fotografati più volte nell'arco di una giornata, gli occhi sembrassero muoversi.
A smentire la notizia sono stati proprio i frati cappuccini per evitare anche "speculazioni e attenzioni morbose". "Si tratta di un'illusione ottica prodotta dalla luce che filtra dalle finestre laterali, e che durante il giorno è soggetta a cambiamenti" ha infatti spiegato Dario Piombino-Mascali, conservatore del sito in cui si trova la mummia di Rosalia.
"La mummia ha cambiato posizione. Prima era inclinata grazie a un supporto ligneo. Adesso, nella nuova vetrina, è in posizione orizzontale. Si osserva quindi, meglio che in passato, che le palpebre non sono totalmente chiuse, nè lo sono mai state. Il fenomeno non è da imputarsi all'umidità. La vetrina espositiva è concepita, infatti, per bloccare qualsiasi forma di vita batterica e fungina e, grazie a una pellicola speciale, per contrastare gli effetti della luce".
“Questi - ha continuato poi Piombino-Mascali - nel corso del tempo avevano determinato alterazioni cromatiche al corpo. Ciò che più mi sorprende è comunque il fatto che dal 2013 esistono delle norme comportamentali, varate dall’assessorato ai Beni culturali, che vietano la realizzazione di foto e video all’interno delle Catacombe, per proteggere meglio i reperti umani da uno sfruttamento mediatico ad opera di persone incompetenti e senza scrupoli, come avviene in questo caso. Nonostante questo, però, spesso i turisti non perdono occasione per scattare e riprendere. E magari ricamare su storie totalmente infondate”.
(Foto dal sito articolotre.com)
Katia Portovenero