Cronaca
Palermo, nuova cupola mafiosa: 36 arresti
PALERMO, 29 NOVEMBRE 2011 - Tre le operazioni antimafia che, condotte all'alba di oggi a Palermo, hanno portato all’arresto di 36 persone legate alla cosche di Brancaccio, San Lorenzo, Resuttana e Boccadifalco-Passo di Rigano.[MORE]
Le indagini, condotte dalla Dda di Palermo hanno così permesso di sventare il tentativo di ricostituire la nuova cupola mafiosa cui lavorava, secondo gli inquirenti, Giulio Caporrimo, nuovo boss del mandamento di Tommaso Natale, che dal carcere in cui era detenuto sino all’aprile del 2010, era riuscito, grazie ai rapporti che intratteneva con altri esponenti di vertice di Cosa Nostra, ad acquisire autorevolezza anche al di fuori della propria zona di influenza, conquistando un ruolo di primo piano nella malavita riorganizzando i clan e designando i reggenti nelle varie zone.
Trentasei gli arresti tra capi e gregari con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e altri reati.
"Abbiamo colpito il nucleo storico di Cosa nostra palermitana, che continuava a gestire affari e a imporre estorsioni", dice il questore di Palermo, Nicola Zito, mentre il generale Teo Luzi, comandante provinciale dei carabinieri, ha così commentato: "L'associazione mafiosa continua a dimostrare grande capacità di riorganizzazione, nonostante gli arresti e i processi che si susseguono, ma lo Stato non ha abbassato la guardia nella lotta alla mafia".
Diciasette persone le persone fermate a Brancaccio nelle operazioni della squadra mobile, coordinate da Maurizio Calvino e Nino De Santis: Cesare Lupo, Antonino Sacco, Giuseppe Arduino, Antonino Caserta, Matteo Scrima, Michelangelo Bruno, Girolamo Celesia, Pietro Asaro, Natale Bruno, Giovanni Torregrossa, Filippo Tutino, Alberto Raccuglia, Antonino Lauricella, Pietro Arduino, Salvatore Conigliaro e Antonino Mistretta, oltre alla sorella dei Graviano. I provvedimenti di fermo portano la firma dei pm Francesca Mazzocco, Caterina Malagoli e Vania Contrafatto.
Il tenente colonnello Paolo Piccinelli e il maggiore Antonio Coppola, hanno coordinato I carabinieri che, congiuntamente ai finanzieri della Valutaria, diretti dal maggiore Pietro Vinco, hanno arrestato 15 mafiosi di Tommaso Natale: Di Stefano e Li Causi, le manette sono scattate per Marcello Coccellato, Ugo De Lisi, Giuseppe Enea, Fabio Gambino, Andrea Luparello, Vincenzo Di Blasi, Sandro Diele, Filippo Pagano, Amedeo Romeo, Stefano Scalici, Giuseppe Serio, Antonino Vitamia, oltre a Caporrimo. A coordinare le indagini inerenti al clan di Tommaso Natale I pm Francesco Del Bene, Gaetano Paci, Annamaria Picozzi, Lia Sava e Marcello Viola.
Diretti dal tenente colonnello Fabio Bottino, I carabinieri del Ros, hanno fermato invece quattro esponenti del mandamento di Passo di Rigano: Giovanni Bosco, Alfonso Gambino, Ignazio Mannino e Matteo Inzerillo, tutti partecipanti al summit del febbraio scorso a Villa Pensabene.
Dalle indagini è emerso che proprio a Villa Pensabene avvenivano le riunioni dei nuovi leader delle famiglie mafiose di Palermo, in una delle sue sale si discuteva del futuro di quella che sarebbe dovuta divenire la nuova cupola mafiosa di Palermo, e al centro degli incontri è emrso dalle indagini un forte interesse, emerso dalle intercettazioni telefoniche tra Giulio Caporrimo ed il figlio, alla realizzazione di grossi centri commerciali, e del nuovo stadio che fa capo Maurizio Zamparini, Presidente del Palermo calcio.
(Fonti: La Repubblica, TGCOM, Giornale Radio Rai)
Sara Marci