Cronaca

Palermo: mutilati per truffare le assicurazioni

PALERMO, 8 AGOSTO 2018 - L'ultima storia di truffa alle assicurazioni viene da Palermo dove la polizia ha scoperto di persone che sono state sottoposte a brutali mutilazioni a braccia e gambe in modo da poter avviare la truffa. Le vittime erano tutte consenzienti, nonostante siano poi finite sulla sedia a rotelle. I truffatori sostenevano che quelle lesioni erano conseguenza di incidenti stradali. [MORE] Dieci i fermati.

La Polizia di Palermo ha scoperto la truffa e ha sgominato due pericolose organizzazioni criminali. I poliziotti stanno eseguendo una serie di provvedimenti di fermo emessi dalla procura di Palermo. Le indagini della Polizia hanno accertato che i membri delle due organizzazioni utilizzavano metodi particolarmente violenti e dolorosi per mutilare le vittime, ad esempio scagliando su braccia e gambe dei pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati per il sollevamento pesi nelle palestre. Le menomazioni erano tali che le vittime o finivano in sedia a rotelle o erano costrette a muoversi per lunghi periodi con le stampelle.

L'accusa per le due organizzazioni è anche di omicidio per la morte di un tunisino, Hadry Yakoub, trovato senza vita nella periferia di Palermo a gennaio 2017. . Le indagini degli uomini della squadra mobile di Palermo hanno infatti accertato che il cittadino africano trovato morto su una strada alla periferia di Palermo nel gennaio 2017, non era in realtà rimasto vittima di un incidente stradale, ma era deceduto in seguito alle fratture provocate dai membri di una delle due organizzazioni proprio con l'obiettivo di simulare un incidente e ottenere così i rimborsi assicurativi.

Le vittime delle due organizzazioni erano per la maggior parte soggetti ai margini della società: tossicodipendenti, persone con problemi mentali o dipendenti dall'alcol, persone che versavano in grave difficoltà economica, che attratti dalla promessa, mai mantenuta, di ricevere del denaro, davano il loro consenso a subire ogni tipo di violenza, quando da perdere si aveva ben poco.

Dalle indagini è emerso che in alcune situazioni i membri delle associazioni criminali somministravano in maniera rudimentale dosi di anestetico alle vittime, per tentare di ridurre e attenuare il dolore delle mutilazioni subite. L'anestetico veniva procurato da una delle persone fermate, un'infermiera in servizio all'ospedale Civico di Palermo.

Fonte immagine La Presse

Claudia Cavaliere