Politica

Palermo, i "fratelli coltelli" del centrosinistra

PALERMO, 11 MARZO 2012 – Si è conclusa con un rinvio al 27 maggio la seduta del comitato dei garanti, l'organismo chiamato a districare la difficile matassa delle primarie del centrosinistra tenutesi domenica scorsa e chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato dall'entourage di Rita Borsellino. Il comitato, composto da Giuseppe Verde, Antonio Scaglione e Giuseppe Di Lello, dovrà ora esaminare i verbali dei presidenti di seggio e la rispondenza tra le schede elettorali ed il numero di votanti.

Per martedì, intanto, è prevista l'audizione di Davide Faraone, che ha annunciato di voler presentare un memoriale in cui avrebbe raccolto tutte irregolarità che avrebbero caratterizzato lo svolgimento delle primarie e che, fanno sapere dal suo staff, «provocherà un big bang nel centro-sinistra» .

Nonostante da più parti si inviti a mantenere la calma, le polemiche politiche non sembrano affatto diminuire, anzi. «Chiunque decida di rompere l'alleanza si assuma la responsabilità di avvantaggiare chi ha distrutto Palermo e tradire il proprio popolo», ha detto Fabrizio Ferrandelli, che ha anche sostenuto di riconoscere come unico risultato valido quello delle urne, dalle quali è uscito vincitore. A fargli eco, all'interno del Partito Democratico, Antonello Cracolici, Beppe Lumia e Pino Apprendi, che fin dalle prime battute hanno puntato il dito verso Leoluca Orlando che, dicono, «sta cercando di far coincidere il suo declino con quello delle forze che lavorano per il rinnovamento di Palermo».[MORE]

Immediata, naturalmente, la risposta dell'Italia dei Valori, che scende nel recinto delle polemiche addirittura con gli alti vertici cittadini e regionali – Fabio Giambrone, segretario regionale, Pippo Russo, segretario provinciale e Fausto Torta, coordinatore cittadino di Palermo – i quali hanno tenuto a ricordare non solo l'intervento della magistratura, su reati per ora comunque tutti da accertare, ma anche che «le stesse ragioni delle primarie ed il loro spirito sono state già tradite da chi – ben noto ai tre personaggi politici del Partito Democratico – ha usato comportamenti e messo in campo strumenti che ricordano troppo quelli che abbiamo sempre contestato ai nostri avversari, forse superandoli in spregiudicatezza e poca trasparenza».

Al di là di quanto verrà fuori dal lavoro della magistratura e del comitato dei garanti, se queste sono le premesse con cui il centro-sinistra si presenterà alle elezioni per Palazzo delle Aquile – indipendentemente da chi ne sarà il candidato – la strada sembra essere sempre più in salita.

(foto: palermo.blogsicilia.it)
Andrea Intonti