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Palermo e la Serie A: il dolce risveglio di una città di nuovo felice
PALERMO, 5 MAGGIO 2014 - “Scusate l’Anticipo” e “SiAmo TornAti”. Queste le frasi cardine che hanno celebrato il ritorno in serie A del Palermo.
Dopo la vittoria di sabato a Novara per Palermo, ed i palermitani, è stato un fine settimana all’insegna dei festeggiamenti. Sabato sera in migliaia hanno riempito le strade del capoluogo siciliano, senza contare i circa quindicimila tifosi che hanno accolto i giocatori al loro arrivo allo Stadio Renzo Barbera. Un delirio rosanero che giunge al termine di una stagione iniziata non benissimo, con l’esonero di Ringhio Gattuso, ma conclusa in maniera trionfale con Beppe Iachini alla guida di una squadra che non aveva altro obiettivo se non la vittoria del campionato.
Oggi, quindi, per la città di Palermo è un dolce risveglio. Il tutto dopo un incubo iniziato 12 mesi fa, per l’esattezza il 12 maggio 2013, con la retrocessione dei rosanero nella serie cadetta, una squadra da rifondare ed una società all’apparenza (in quale misura lo si capirà ben presto) non più intenzionata ad investire come aveva fatto nel passato. Ma tant’è. Maurizio Zamparini si conferma ancora una volta l’uomo capace di regalare nuovi sogni e speranze al calcio palermitano. Il patron si era detto sicuro del ritorno nella massima serie del Palermo, dopo un solo anno di purgatorio, e così è stato, in barba a tutti gli scettici del caso che si erano abbandonati ai presagi più nefasti.
D’altronde, se c’è un vero neo in questa stagione è l’atteggiamento di tanti, ma poco affezionati tifosi, che hanno lasciato vuoti gli spalti facendo mancare il loro apporto proprio nei momenti di difficoltà della squadra. Ma forse questa è Palermo: città dalla passione incredibile ma capace di tramutare la stessa in immenso sconforto e pessimismo. Dopo anni di successi e soddisfazioni incredibili, con qualificazioni ai preliminari di Champions League più volte sfiorate, una finale di Coppa Italia, e calcio ad alti livelli, una retrocessione, agli occhi dei più, era una vergogna non sopportabile.
Tutto risolto, o quasi, si ritorna in paradiso. Cercare analogie con la promozione di 10 anni fa è probabilmente fuori luogo. Al di là della passione del tutto differente che si respirava a pieni polmoni in città, con bandierine rosanero affisse in ogni dove, negli angoli più bui e disparati, la storia e le caratteristiche di questa squadra sono del tutte differenti. Se nel 2004 i protagonisti erano Toni, Zauli, ed i gemelli Filippini, giocatori già affermati e di esperienza, attorno ai quali ruotava una squadra che viveva sulle ali dell’entusiasmo, la squadra di Iachini quest’anno è stata costretta a ripartire dalle macerie della passata stagione, tra lo scetticismo generale.
Ma ecco che alla resa dei conti è emersa la capacità e la qualità umana di un gruppo di giocatori capaci di ricostruire uno spogliatoio con gli attributi. Ecco allora come l’esperienza di Sorrentino e di capitan Barreto si lega a meraviglia con l’animo e la voglia di sfondare dei più giovani, vedi Dybala, finalmente protagonista, o Belotti, bomber di razza dal futuro certo. Se poi come direttore di orchestra hai un lavoratore certosino di nome Beppe Iachini (come allora lo era Francesco Guidolini, forse è questa l’unica vera analogia col passato) tutto diventa possibile. Ed ecco, ad esempio, come la corsa e la grinta di Bolzoni vanno in simbiosi con la qualità e la classe di Hernandez. Da qui si potrebbe ripartire anche il prossimo anno, con la certezza, in fase difensiva, di aver scoperto il miglior Munoz, meno incerto e vero punto di riferimento anche per i compagni di reparto.
Si riparte dai 5000 biglietti già venduti per Palermo–Lanciano, cifra che nelle prossime ore sarà destinata a crescere. A dimostrazione che la città di Palermo, quando vuole, è capace di supportare al meglio i suoi beniamini. Ma occhio ai “vecchi difetti” dirigenziali. Come noto da mesi il patron Zamparini ha messo alle sue dipendenze Franco Ceravolo al quale probabilmente, per la prossima stagione, verrà affidato il ruolo di direttore sportivo, incarico fino ad ora ricoperto da Giorgio Perinetti.[MORE]
Aver riconquistato la serie A non significa poter ripetere gli stessi errori fatti in passato. Per il resto, che la festa continui e... ”Scusate l’Anticipo”!
(Immagine da resapubblica.it)
Giovanni Maria Elia