Politica
Palazzo delle Aquile, movimenti a destra
PALERMO, 13 MARZO 2012 – Massimo Costa (nella foto), Marianna Caronia e Alessandro Aricò. Sono questi i nomi su cui il centro-destra ha deciso di puntare per la corsa a Palazzo delle Aquile che culminerà, il 6 e 7 maggio prossimi, con le elezioni amministrative. Anche a destra si era inizialmente pensato di lasciare ad elettori e simpatizzanti la decisione su quale candidato presentare, ma una serie di veti incrociati e le polemiche legate alle primarie del centro-sinistra, hanno fatto sì che l'orientamento finale fosse diverso.
Alle amministrative, dunque, lo schieramento di destra si presenterà con Popolo della Libertà, Unione di Centro e Grande Sud – il movimento promosso da Gianfranco Micciché – a sostegno dell'ex presidente del Coni siciliano Massimo Costa, i Popolari di Italia Domani insieme alle liste “Cantiere Popolare” e “Amo Palermo” a sostegno di Marianna Caronia ed Alessandro Aricò, ex assessore durante l'amministrazione Cammarata ed attualmente consigliere regionale e segretario provinciale di Futuro e Libertà, scelto dai finiani, dal Movimento per le Autonomie, Alleati per la Sicilia e dalle liste di Massimo Russo e Gaetano Armao dopo il tradimento di Costa.[MORE]
Il problema principale, per Aricò, sarà proprio convincere l'elettorato che quella discontinuità con la gestione Cammarata di cui ha iniziato a parlare fin dall'inizio non sia solo di facciata. «Devo dire» - ha evidenziato, commentando l'operato della vecchia gestione - «che i primi anni di Cammarata non sono stati così negativi. Ma gli ultimi tre o quattro sono stati davvero un disastro. Io sono stato assessore tra il 2007 e il 2008, e non è un segreto che mi sia spesso posto in contrapposizione sia con la giunta che col sindaco». Parlando della sua candidatura, invece, ci ha tenuto a precisare di non seguire la “moda”, «in un periodo nel quale è di moda definirsi “della società civile”, io voglio precisare che la mia scelta ha un'origine fortemente politica. Un gruppo di forze che coincide con la maggioranza alla Regione, dove c'è un governo amico, che ci tornerà utile quando governeremo Palermo».
«La situazione del Paese e di Palermo impongono un senso di responsabilità altissimo. Tradotto significa che non c'è spazio per sofismi. L'esempio da seguire si chiama Mario Monti, che ha dato credibilità a questa Italia fallita. Credo che l'onorevole Alfano e il presidente Cascio abbiano un senso di responsabilità alto e accoglieranno questo appello, che serve a salvare Palermo». Si è consumato con queste parole, nei giorni scorsi, lo “strappo” tra Massimo Costa, Futuro e Libertà ed il Movimento per le Autonomie, anche se nelle scorse ore la chiusura totale – da parte di Costa – non c'era stata. «Mi rivolgo al Pdl perché ha manifestato un interesse a questo progetto. Se ci fossero altri interessati sarei disponibile a discutere anche con loro», ha detto durante la conferenza stampa dei giorni scorsi, dichiarandosi disponibile «a fare anche cento passi indietro, perché sono interessato al bene della città».
Ma questo, nonostante siano trascorse solo poche ore, sembra appartenere già ad un passato lontano.
A cinquantaquattro giorni dalle elezioni, si spera che il tempo delle polemiche – da entrambe le parti – stia giungendo al termine. In caso contrario, a farne le spese saranno i cittadini. Alla faccia della “discontinuità”.
(foto:online-news.it)
Andrea Intonti