Estero

Pakistan, orrore cristiani bruciati vivi: arrestati 44 sospetti

ISLAMABAD, 05 NOVEMBRE 2014 - Sono state arrestate in Pakistan 44 persone sospettate di essere gli autori della morte dei due cristiani bruciati vivi. La notizia è stata pubblicata da Express News. In realtà sarebbero più di 460 le persone denunciate di aver partecipato al folle gesto di uccidere in un villaggio a 60 km da Lahora una coppia di cristiani accusa di blasfemia.

Pakistan, scattato l'arresto per 44 sospetti per il brutale omidicio dei cristiani arsi vivi 

Presso il villaggio la coppia cristiana di Shama e Shehzad prestavano servizio da diverso tempo presso una fabbrica di argilla. La loro morte è stato un vero e proprio orrore: un gruppo di musulmani ha costretto con la forza i due giovani cristiani, di soli 24 e 26 anni, ad entrare all’interno di una fornace dove sono stati bruciati vivi. Sui due giovani pesavano delle assurde condanne di blasfemia per aver dato fuoco ad alcune pagine del Corano.[MORE]

Un gesto folle che ora qualcuno pagherà molto caro. Proprio per accelerare i tempi e le indagini Shahbaz Sharif, il governatore del Punjab, ha costituito in questi giorno una commissione di inchiesta per indagare sul caso e risalire così agli artefici di questo orrore. Inoltre il governatore ha deciso anche di aumentare la sicurezza per il popolo cristiano ultimamente preso troppo spesso di mira dai musulmani.
La volontà di far chiarezza e luce su un gesto folle come quello accaduto ai due giovani cristiani è richiesto anche dal Partito Popolare Pachistano, che ha contestato l’orrore avvenuto nella zona di Lahora.

Anche Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, a nome dell’Italia ha condannato il gesto sottolineando a gran voce che l’orrore verificatosi in Pakistan è “un atto vergognoso che solleva profonda indignazione”. Inoltre il ministro degli Esteri ha richiesto al Governo del Pakistan di operare nel miglior modo possibile per risalire in breve tempo agli artefici di questo brutale omicidio.
Quanto è avvenuto in Pakistan” - ha sottolineato Gentiloni - “ è l’ennesima inammissibile aggressione contro credenti cristiani, colpevoli solo della loro fede. Ora confidiamo nella giusta e pronta reazione della Giustizia pakistana”.

Emanuele Ambrosio

(foto: unionesarda.it)