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Pakistan, lutto nazionale dopo la strage di bambini nella scuola militare:"è il nostro 11 Settembre"
PESHAWAR (Reuters), 17 DICEMBRE 2014 - Sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale dopo la terribile tragedia che ieri si è consumata in un scuola militare di Peshawar in Pakistan.
Ad annunciarlo è stato Pervez Khattak, governatore della provincia di Khyber Pakhtunkhwa che, inoltre, ha comunicato la decisione del Premier Nawaz Sharif di lasciare Islamabad per raggiungere la cittadina di Peshawar per seguire da vicino la situazione.
Pakistan, tre giorni di lutto nazionale dopo la strage di bambini nella scuola pubblica militare
Intanto i talebani pachistani che ieri hanno brutalmente compiuto questo attentato nella scuola pubblica militare di Peshawar uccidendo 141 persone tra cui ben 132 sono dei bambini, avrebbero annunciato possibili nuovi attacchi nelle prossime ore. A spingere questo gruppo di pakistani talebani a compiere nuovi attentati sarebbe il desiderio di rivincita contro le operazione compiute dall’esercito nelle zona del nord - ovest.
“Devono soffrire come noi” il commento dei talebani a questo terribile gesto, che hanno peraltro specificato di aver selezionato con attenzione “l’obiettivo da colpire”. I talebani rivendicano un governo che ha preso di mira le famiglie e le proprie donne e che per questo merita di provare lo stesso identico dolore. A dichiarare ciò è stato Mohammed Umar Khorasani, portavoce dei talebani pachistani.[MORE]
La tragedia che si è consumata ieri tra le mura di questa scuola pubblica militare ha scosso tutti tanto da essere considera come un “11 Settembre per il Pakistan”. A definire così il gravissimo attacco di ieri è stato il quotidiano The Express tribune di Islamabad, che in prima pagina ha titolato “è il nostro 11 Settembre. E’ un attacco al futuro del Pakistan, ai suoi giovani e alle sue figlie”.
Inoltre all’interno dell’articolo si legge ancora: “gli abitanti di Peshawar non sono alieni al dolore e al lutto. Ma mai questa città ha vissuto qualcosa di tale grandezza nei 2.500 anni della sua storia”.
Del resto un attentato di queste dimensioni non si era mai verificato all’interno del paese, ancor di più perché a morire sono state 141 persone tra cui 132 sono bambini. Un attacco mirato alle giovani vita, al futuro di un paese che ancora oggi cerca una rivincita. Tantissimi anche i feriti: si registrano circa 124, tra cui la maggioranza 121 sono sempre minori.
Il mondo condanna l'orribile gesto
Intanto sono state tantissime le reazioni provenienti dal resto del mondo contro questo orribile gesto. Tra queste segnaliamo le parole di Malala, la giovanissima pakistana recentemente insignita del premio Nobel per la Pace, che ha descritto l’attentato come “un attacco atroce e vile”. Anche Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti D’America, ha espresso il suo cordoglio verso il paese sottolineando la “depravazione” degli attentatori. Anche Ban Ki Moon, segretario generale dell’Onu, ha parlato dell’attentato come di un vero e proprio “atto di vigliaccheria”, mentre Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri italiani, ha parlato di un “crimine contro l’umanità”.
Nella condanna mondiale al gesto terroristico non potevano mancare le parole del nostro Premier Matteo Renzi, che ha parlato di “orrore inconcepibile” verso dei bambini tragicamente uccisi mentre erano a scuola. Renzi ha espresso la sua condanna attraverso un messaggio lanciato su Twitter richiedendo al mondo una reazione immediata.
(foto: ilmessaggero.it)
Emanuele Ambrosio