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Pakistan: il governo reintroduce la pena di morte per i terroristi dopo la strage di Peshawar
ISLAMABAD, 18 DICEMBRE 2014 – Ieri, nel primo dei tre giorni di lutto decisi per la strage compiuta dai Talebani a Peshawar, il governo del Pakistan ha deciso di reintrodurre la pena di morte, sospesa nel 2008, per coloro che compiono atti di terrorismo.
Pakistan: pena di morte per atti di terrorismo
La scelta è stata fatta a seguito di un vertice anti-terrorismo, presieduto dal premier Nawaz Shari che, in diretta televisiva, ha dichiarato la ferme volontà di “passare ai terroristi il messaggio che i loro attacchi codardi e le uccisioni di innocenti non possono scuotere la nostra determinazione a spazzare via il terrorismo”. Nel frattempo, agli uomini delle forze armate è stato impartito l'ordine di riprendere le operazioni nei territori tribali, soprattutto nell’area settentrionale del Waziristan, e il generale Raheel Sharif, comandante delle forze armate del Pakistan, si è recato a Kabul per avere un meeting con Ashraf Ghani, il presidente afgano, al fine di richiedere, stando a quanto si apprende, la collaborazione dell’esercito locale per catturare l’attuale capo del TTP, il Mullah Fazlullah, che si sarebbe attualmente rifugiato nell'est dell'Afghanistan.[MORE]
Il gruppo Tehrek-e-Taliban Pakistan (Ttp), responsabile del violento attacco nella scuola militare di Pashawar, ha inviato alla stampa un documento di quattro pagine nel quale afferma di aver organizzato la strage come una forma di vendetta per i 600 militanti che quest’anno hanno perso la vita nel corso delle operazioni dei militari pakistani nel Waziristan settentrionale. Mentre addirittura i gruppi talebani dell’Afghanistan hanno condannato la sanguinosa strage, i membri del Ttp hanno dichiarato di aver “colpito solo quella parte dell'edificio scolastico dove si trovavano gli studenti più grandi, non i bambini. Questo tipo di attacchi continueranno –hanno poi aggiunto i terroristi –si consiglia ai pachistani di non mandare i figli in istituzioni collegate con i militari”.
Il bilancio delle vittime è, intanto, salito a quota 148.
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Elisa Lepone