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PAKISTAN, 25 NOVEMBRE 2011- Potrebbe essere frutto della fantasia dei migliori sceneggiatori di film horror e “sbancare” il botteghino, una casalinga che uccide il marito e ne cucina i resti in pentola, invece, è tutto vero. Si tratta di una terrificante vicenda, di cannibalismo e ferocia, avvenuta a Karachi, una delle più grandi, e allo stesso tempo più povere, città del Pakistan.[MORE]
A riferirlo è il Daily Times, che ha narrato i raccapriccianti dettagli della storia. La donna, Zainan Bibi, 32enne, è finita in manette, insieme al nipote 22enne, Zaheer, che l’ha aiutata nella macabra impresa. L'allarme è stato lanciato dai vicini, preoccupati dal forte odore e delle enormi macchie di sangue presenti nell'abitazione.
Quando gli inquirenti sono giunti in casa della donna, per un controllo, l’hanno trovata, insieme al nipote, nella cucina della casa, intenti a cucinare uno “spezzatino” del marito. Sono stati trovati porzioni di carne umana, in contenitori vari e grosse pentole, mentre il tronco dell’uomo, è stato rinvenuto nel congelatore. Nella casa la polizia ha scovato anche vari coltelli.
Quasi priva di qualsiasi reazione emotiva e di rimorso, l'assassina ha ammesso di aver addormentato il malcapitato con un mix di sonniferi nel tè, averlo strangolato con una corda, e aver deciso in seguito di tagliarlo a pezzi e cucinarlo, poichè <<quello era l’unico modo per far sparire ogni traccia del delitto>>.
Secondo una prima versione, il movente del gesto criminale, sarebbe stata la gelosia della donna, scaturita dall'intenzione del marito, Ahmed Abbas, di sposare un' altra donna. Ma altre testimonianze raccontano che l'uomo aveva fatto “delle avances” alla figlia diciottenne della donna, avuta dal precedente matrimonio. La ragazza è, inoltre, misteriosamente scomparsa, e la sparizione era stata denunciata da alcuni giorni dalla stessa Zainan.
Maria Lo Porto