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Pakistan:disabile undicenne accusata di blasfemia; salvata dal linciaggio, rischia l'ergastolo
ISLAMABAD, 20 AGOSTO 2012 – Rimsha Masih, una bambina cattolica di undici anni con la sindrome di Down, è stata arrestata ieri a Islamabad con l’accusa di blasfemia.
Rimsha, attualmente rinchiusa nel carcere minorile di Rawalpindi, è perseguita in base all'articolo 295-B del Codice penale con l’imputazione di blasfemia, per aver dissacrato il Corano.[MORE]
Secondo le accuse, mosse in seguito ad una denuncia presentata dal musulmano Syed Muhammad Ummad, Rimsha, lo scorso 17 Agosto, avrebbe bruciato dieci pagine del Noorani Qaida, un libro utilizzato per imparare le basi dell'arabo e del Corano.
Immediata l’apertura di un’inchiesta e immediata la rivolta da parte di numerosi gruppi di fondamentalisti islamici che, giunti nell’area di Umara Jaffar, dove vive la famiglia di Rimsha, hanno quasi linciato la ragazza e sua madre, poi tratte in salvo dalle autorità.
Mentre centinaia di famiglie, in seguito alle minacce, mosse dai fondamentalisti, di appiccare il fuoco ad ogni abitazione, abbandonano in tutta fretta il sobborgo cristiano della zona, Rimsha è costretta a scontare quattordici giorni di reclusione nel carcere minorile e rischia di essere condannata all’ergastolo.
Il caso della ragazzina cattolica, per quanto sconvolgente possa essere, non è il primo di questo tipo: già il mese scorso, a Bahawalpur, nel sud del Paese, un disabile mentale musulmano, dopo essere stato accusato di blasfemia, è stato bruciato vivo da una folla inferocita , come punizione “per aver profanato il Corano”.
(foto www.laparola.info)
Elisa Lepone