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PAINT?! Gianfranco Zappettini e l'astrazione analitica europea

LUCCA, 23 MARZO 2012- Dal bianco al bianco, dai quadri analitici degli anni Settanta all’attuale serie “La trama e l’ordito”, il percorso di un maestro della pittura astratta italiana sarà protagonista al Lu.C.C.A. dal prossimo 31 marzo 2012: “Paint?! Gianfranco Zappettini e l’astrazione analitica europea” proporrà infatti una trentina di opere dell’artista genovese rappresentative di due differenti fasi del suo lavoro, quella storica che lo ha lanciato in Italia e all’estero, e quella degli anni Duemila.

Nel prestigioso centro per l’arte contemporanea, in pieno centro storico a Lucca, sarà possibile visitare fino al 27 maggio 2012 la personale di uno dei più intelligenti e raffinati pittori del secondo dopoguerra. Fondatore, assieme al collega tedesco Winfred Gaul e al critico Klaus Honnef, della Pittura Analitica, Zappettini ha contribuito con i suoi celebri “bianchi”, le “tele sovrapposte” e i suoi scritti teorici alla riformulazione del linguaggio-pittura, dopo l’annichilimento dell’Arte Concettuale. Oggi la sua ricerca è focalizzata sull’indagine profonda del significato metafisico della creazione dell’Opera per eccellenza, attraverso la costante riflessione sulla dualità di trama e ordito, sulla valenza del lavoro di tessitura, sulla ricerca di più elevati livelli di conoscenza interiore.[MORE]

La mostra, curata da Maurizio Vanni e Alberto Rigoni, e organizzata in collaborazione con la Fondazione Zappettini, presenterà anche i lavori di alcuni tra i principali rappresentanti dell’astrazione analitica europea degli anni Settanta, che con Gianfranco Zappettini hanno condiviso una pagina della storia dell’arte continentale cui il Lu.C.C.A. vuole tributare il giusto rilievo. Quattro mostre che hanno segnato le più significative tappe di quel movimento pittorico saranno “ricostruite” attraverso esemplari dell’epoca di quindici maestri, provenienti da Italia, Germania, Francia, Olanda, i Paesi che più di tutti furono palcoscenico di quella ricerca: Enzo Cacciola, Paolo Cotani, Noël Dolla, Ulrich Erben, Winfred Gaul, Raimund Girke, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Carmengloria Morales, Claudio Olivieri, Pino Pinelli, Rudi van de Wint, Claudio Verna, Claude Viallat e Jerry Zeniuk.

L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo realizzato da Silvana Editoriale con testi di Maurizio Vanni e Alberto Rigoni e un’intervista a Gianfranco Zappettini.

Note biografiche
Gianfranco Zappettini è nato a Genova nel 1939. Nel 1962 tiene la sua prima personale alla Società di Belle Arti di Genova a Palazzetto Rosso. Nello stesso anno entra nello studio genovese dell’architetto tedesco Konrad Wachsmann, che ne influenza la pittura orientandola verso una ricerca di tipo strutturale. Nel 1967 è a Parigi e visita gli studi di Alberto Magnelli e di Sonia Delaunay; a Zurigo quello di Max Bill. In Italia frequenta Mauro Reggiani e Mario Nigro. L’anno seguente conosce il pittore tedesco Winfred Gaul, cui lo legherà una fraterna amicizia e tramite il quale frequenterà l’ambiente artistico tedesco e olandese. Nel 1971 è invitato alla mostra “Arte concreta” al Westfälischer Kunstverein di Münster, a cura di Klaus Honnef: il critico tedesco nel 1974 dà vita alla Pittura Analitica alla quale Zappettini contribuisce con numerosi scritti e i quadri “bianchi”. La ricerca del “grado zero” della Pittura, attraverso l’analisi di processi e strumenti specifici, mira alla determinazione di tale disciplina come linguaggio autonomo e autoriflessivo. Espone nelle principali mostre sulla situazione della Pittura di quegli anni: “Tempi di percezione” (Livorno, 1973), “Un futuro possibile” (Ferrara, 1973), “Geplante Malerei” (Münster e Milano, 1974), “Analytische Malerei” (Düsseldorf, 1975), “Concerning Painting...” (itinerante in vari musei olandesi, 1975-1976). Nel 1977 è invitato a “Documenta 6” di Kassel e nel 1978 è presente alla mostra “Abstraction Analytique” al Museo d’Arte Moderna di Parigi. Il 1980 segna una svolta radicale, sia sul piano biografico sia su quello artistico: Zappettini inizia una fase di ricerca spirituale, in particolare in ambito Sufi, che da allora ne contraddistingue il suo percorso. Di recente si è concentrato sul valore metafisico della trama e dell’ordito, dualità sulla quale negli ultimi anni ha declinato l’indagine su colori come il blu, il rosso, il nero, il giallo, oltre al tipico bianco. Nel 2007, la Fondazione VAF-Stiftung di Francoforte gli ha dedicato un’imponente monografia. Tra le recenti mostre collettive vanno ricordate “Pittura analitica. I percorsi italiani. 1970-1980”, Museo della Permanente (Milano, 2007), “Pittura aniconica”, Casa del Mantegna (Mantova, 2008), “Analytica”, Annotazioni d’Arte (Milano, 2008), “Pensare pittura”, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce (Genova, 2009), “Analytische Malerei”, Forum Kunst (Rottweil, 2011). Tra le personali dedicategli in quasi cinquant’anni di attività da spazi pubblici e privati, vanno almeno citate quelle tenute al Westfälischer Kunstverein (Münster, 1975), all’International Cultureel Centrum (Anversa, 1978), al Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce (Genova, 1997), al CAMeC-Centro d’Arte Moderna e Contemporanea (La Spezia, 2007), al Forum Kunst (Rottweil, 2007, con Paolo Icaro), al Forte di Belvedere (Firenze, 2008), alla Villa La Versiliana (Pietrasanta, 2010). Vive e lavora a Chiavari.

 

PAINT?! GIANFRANCO ZAPPETTINI E L'ASTRAZIONE ANALITICA EUROPEA
A CURA DI MAURIZIO VANNI E ALBERTO RIGONI
dal 31 marzo al 27 maggio 2012