Societa'

Padre Fedele: Confermata assoluzione da accusa di stupro su suora

COSENZA - E' definitiva l'assoluzione di Francesco Bisceglia, piu' noto come Padre Fedele, dall'accusa di violenza sessuale su una suora. La quarta sezione penale della Cassazione ha, infatti, confermato oggi il verdetto emesso dalla Corte d'appello di Catanzaro, in sede di rinvio, il 22 giugno dello scorso anno.[MORE]

La Suprema Corte ha dunque rigettato il ricorso presentato dalla Procura generale di Catanzaro contro il verdetto di assoluzione emesso in sede di appello-bis. I giudici di piazza Cavour hanno anche confermato la condanna a 3 anni e 4 mesi per Antonio Gaudio, segretario di Padre Fedele. In primo grado l'ex frate francescano - sospeso a divinis proprio per la vicenda giudiziaria - era stato condannato a 9 anni e tre mesi, verdetto confermato in appello. La Cassazione, pero', nel settembre 2014, aveva annullato la sentenza e disposto un nuovo processo. Da qui, l'assoluzione di padre Fedele nel processo d'appello-bis, resa oggi definitiva dalla pronuncia dei supremi giudici.

Mi sento rinascere, e' un bel giorno"
"Mi sento rinascere, oggi e' davvero un bel giorno!". Lo ha detto Padre Fedele all'Agi, dopo il verdetto della Cassazione che ha reso definitiva l'assoluzione dell'ex frate dall'accusa di aver abusato di una suora. "Giustizia e' fatta - aggiunge Eugenio Bisceglia, difensore di Padre Fedele - dopo 11 anni di calvario viene ristabilita la verita'".

La gioia di Corbelli, "l'ho sempre difeso"
"Esprimo tutta la mia gioia per l'assoluzione definitiva di Padre Fedele e ringrazio i giudici della Suprema Corte di Cassazione che con la sentenza esemplare di oggi(che conferma esattamente il verdetto eccellente della Corte di Appello di Catanzaro) hanno, come al solito, scritto una importante pagina di giustizia e hanno onorato la magistratura del nostro Paese.

Lo dico con grande rispetto della suora, che lo accusava, e dei magistrati e giudici che avevano sino ad oggi giudicato (e condannato) Padre Fedele?. E' quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. "Sono stato tra i pochissimi - aggiunge - ad avere sempre, strenuamente e ininterrottamente difeso Padre Fedele in questi 10 anni e mezzo, dal momento del suo arresto, il 23 gennaio 2006. Sono andato a manifestare davanti al convento di Belvedere dov'era agli arresti domiciliari. Lo sentivo e volevo andare a trovarlo quand'era confinato in Corsica. Per toglierlo dal carcere ero pronto a candidarlo, nel 2006, al Senato, a Cosenza, con la lista Diritti Civili. E' stata questa per Padre Fedele la battaglia piu' lunga delle mille da me condotte in oltre 30 anni.

L'ho difeso, gli sono stato sempre vicino e l'ho tante volte aiutato per la sua opera umanitaria: un anno fa in tre diverse occasioni ho acquistato e regalato a Padre Fedele per la sua struttura, che ha creato insieme a Giovanni Valentino, Il Paradiso dei poveri, quintali di prodotti alimentari e un carico di vestiti. Sono molto legato a Padre Fedele, con il quale 31 anni fa, nel lontano 1985, ho iniziato il mio impegno umanitario, promuovendo insieme a lui le prime campagne umanitarie e raccolta di aiuti per l'Africa. Per questo - conclude Corbelli - oggi gioisco per la sua assoluzione".

Sindaco Cosenza, "vicenda sconvolse la citta'"
(AGI) - Cosenza, 9 giu. - "Si chiude oggi definitivamente la lunga vicenda giudiziaria di padre Fedele Bisceglia. Una vicenda che non solo ha segnato la vita di un uomo, ma che a suo tempo sconvolse la citta' con ridondante risalto sui media nazionali". Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, interviene cosi' sulla sentenza assolutoria della Suprema Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso della Procura generale. "Apprendo che e' stata confermata la sentenza assolutoria gia' ottenuta in appello - prosegue Occhiuto che ha anche sentito al telefono padre Fedele - e mi unisco alla gioia del frate e di tutti coloro che lo hanno sostenuto in questi lunghi anni di calvario. Dopo questa dura battaglia legale, auguro a Padre Fedele di ritrovare la giusta serenita' continuando a occuparsi dei suoi amati poveri, degli ultimi, degli emarginati, ai quali ha dedicato la propria esistenza" (Agi)