Padre decapita il figlio: "Me ne sono liberato. Era un fannullone"
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SANT’ALBERTO (RA), 29 AGOSTO 2013 - Una notizia sconcertante dai risvolti raccapriccianti. È successo in una frazione alle porte di Ravenna. Un pensionato di settantadue anni ha ucciso il figlio, Nunzio, di trentasei. Un trascorso difficile quello del ragazzo, speso tra droghe e cattive compagnie, senza un lavoro e dimora, così da qualche anno si era stabilmente trasferito a casa del padre.
All’ordine del giorno in quell’abitazione, continue richieste di soldi da parte del giovane con litigi e percosse tra i due. Ma in primis, l’oggetto di discussione era sempre lo stesso, il figlio aveva poca voglia di lavorare e al contrario oziava per casa senza davvero la reale intenzione di procacciarsi un lavoro. Ancora da capire se l’omicidio è stato premeditato o un raptus improvviso durante l’ennesimo contrasto.[MORE]
Fatto sta che Giuseppe Paolini, di origini napoletane, armatosi di un’ascia, senza pensarci due volte ha decapitato il figlio. Dopo il macabro gesto, ha telefonato all’altra figlia, Cosima, e raccontato ciò che aveva commesso pochi minuti prima.
Quando le forze dell’ordine sono giunte nell’appartamento al quarto piano di via Negrisoli, hanno trovato il reo confesso tranquillo e per niente sotto shock, anzi le sue uniche parole sono state: «Finalmente me ne sono liberato. Era qui soltanto per mangiare e dormire», mentre il corpo del giovane giaceva in una pozza di sangue.
Tuttavia l’anziano arrestato dagli agenti per omicidio volontario, è ora ricoverato e piantonato presso l’ospedale del capoluogo ravennate, poiché ha riportato diverse ferite, e sarà operato nei prossimi giorni.
(fonte: www.affaritaliani.it foto: www.ilmessagero.it)
Rosalba Capasso