Padova, stop ai lavori del nuovo ospedale. Ordine dei medici chiede di vedere il nuovo sindaco
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PADOVA, 11 GIUGNO 2014 – Il neo sindaco di Padova Massimo Bitonci l’ha annunciato subito la sera dei risultati del ballottaggio: “Stop ai lavori dell’ospedale”. L’idea di base del primo cittadino, che ha incassato anche l’appoggio del governatore Luca Zaia, è quella di sistemare quello vecchio. «Sarà la prima decisione che prenderà la mia giunta, alla quale per l’occasione presenzierà Zaia», ha dichiarato subito dopo la sua elezione il leghista. [MORE]
Bitonci forse non si attendeva l’immediata risposta dell’Ordine dei medici, che con una lettera aperta scritta dal presidente padovano Maurizio Benato chiede al più presto «un incontro-dialogo» con il primo cittadino.
Scrive Benato: «Gli obiettivi di efficienza del sistema non sempre coincidono con l’efficacia e con un miglioramento delle condizioni di salute. Si rischia la divaricazione tra gli scopi della medicina e quelli dell’apparato sanitario e una costante delegittimazione dei contenuti scientifici rispetto ai contesti nei quali sono organizzati. Vanno individuati con chiarezza gli obiettivi di salute da raggiungere, ivi compresa la tanto discussa partita edilizia, non sempre condivisa con i medici. Il problema della limitazione nelle risorse va considerato dal punto di vista dell’appropriatezza della risposta sanitaria e non dovrebbe, come spesso accade, arrecare gravi danni alla professionalità degli operatori in nome di risparmi che invece potrebbero essere garantiti attraverso differenti virtuosità gestionali. Voglio dire che lo stop al nuovo ospedale è un’occasione persa significa avere paura del futuro. L’evoluzione della medicina impone uno sviluppo della conoscenza e dell’organizzazione, che ha bisogno di un ambiente strutturale adeguato, sennò subisce grosse limitazioni. Ha vinto la corrente di pensiero contraria al nuovo ospedale? Bene, Bitonci ci dica quale sarà l’organizzazione della medicina nei prossimi anni».
Poco convinto della scelta di Bitonci si è detto anche Luigi Dal Sasso, segretario regionale della Cimo, sigla degli ospedalieri, che ha detto: «L’uscita di Bitonci, probabilmente fatta sull’onda del successo elettorale e dell’inchiesta sul Mose, è improvvida e non sono sicuro che basti a bloccare tutto. La verità è che gli ospedali di Padova non vanno bene, sono antieconomici e vanno ripensati, soprattutto dal punto di vista della sicurezza del paziente e dei medici che ci lavorano. Ci vuole un polo sanitario nuovo, l’esistente non è più sostenibile, non regge. Forse è meglio che il sindaco, dopo la sparata iniziale, approfondisca la conoscenza dell’argomento».
Nel frattempo il malcontento e l’irritazione dei camici bianchi è evidente. Donatella Noventa, segretario veneto dell’Anpo, l’associazione dei primari, ha detto: «Non siamo mai stati consultati e siamo arrabbiati con Zaia, al quale abbiamo chiesto un incontro mai concesso. Siamo stati tagliati completamente fuori, ma poi in ospedale ci lavoriamo noi e vorremmo avere più spazi, una migliore accessibilità e un campus universitario, anche per essere all’altezza dell’eccellenza estera e del privato».
Federica Sterza