Economia
Padoan: "La manovra ha risorse limitate ma ben indirizzate"
ROMA, 17 OTTOBRE – “Risorse limitate ma ben indirizzate”, così Pier Carlo Padoan ha parlato della manovra economica messa in atto dal Governo Gentiloni. “Non ci sono bacchette magiche” ha poi proseguito il ministro, ricordando che l’Italia ha il debito pubblico più elevato d’Europa (dopo la Grecia ndr), “un’eredità del passato che stiamo scrollandoci di dosso”.[MORE]
“Siamo intervenuti sulle pensioni, con le misure dell’Ape sociale e dell’Ape donne, accelerando l’uscita dal lavoro” ha inoltre sottolineato Padoan, che ha però difeso la legge sull’adeguamento dell’età pensionabile, che “è stata concordata in sede europea e tiene conto dell’aspettativa di vita”. Per il ministro, nel complesso, quello italiano è uno dei sistemi pensionistici più equi d’Europa.
Passando al capitolo tasse, il titolare del dicastero all’Economia ha ammesso che “per scarsità di risorse non è stato possibile intervenire sul taglio dell’Irpef”, auspicando però un intervento nella prossima legislatura ed evidenziando come “le riforme si fanno quando si hanno le risorse, e nonostante questo il Governo ha diminuito le tasse per oltre 20 miliardi”.
Altro punto saliente della manovra è stato il rafforzamento del reddito di inclusione, del quale “ne beneficeranno vaste e crescenti fasce della popolazione”. Per Padoan, l’Esecutivo che guiderà l’Italia nella prossima legislatura troverà un paese migliore di quello “ereditato quattro anni fa, in termini di crescita, di debito scrollato di dosso, di occupazione e di messa in sicurezza del sistema bancario”.
Il ministro ha infine risposto con fermezza alle critiche mosse dal segretario della CGIL Susanna Camusso, chiedendosi quest’ultima “quale legge abbia visto”, e ricordando come “siano state destinate risorse a sostegno di investimenti pubblici e privati, occupazione giovanile, dando una scossa anche riducendo le tasse”.
Proprio la Camusso ha infatti paventato la possibilità di uno sciopero, affermando che “la prima cosa da fare è discutere con i lavoratori” della manovra, in particolar modo con riferimento ai provvedimenti in materia previdenziale, che non avrebbero “rispettato l’accordo con il governo sull’aspettativa di vita e le pensioni”. Ad essere insoddisfacente sarebbe soprattutto la differenza dell’aspettativa di vita in base al lavoro svolto: “non è una media uguale per tutti” ha ricordato Camusso, “e non può essere affrontata in questo modo”.
Paolo Fernandes
Foto: ilsole24ore.com