Economia

Padoan a Cernobbio: "L'Italia in ripresa. Presto un aggiornamento sulle stime del Pil"

CERNOBBIO, 3 SETTEMBRE - È stato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, a tirare le somme del Forum Ambrosetti di Cernobbio, che per tre giorni ha visto confrontarsi politici e imprenditori. "Sono ottimista: penso che in Italia la crescita sia ciclica ma anche strutturale. Non esiste una riforma che da sola risolva il problema della crescita, non credo alla bacchetta magica. Servono una serie di misure, coerenti tra loro".[MORE]

Padoan ha analizzato le criticità che restano per la crescita in Italia. “Il problema di una crescita di lungo periodo non è un problema nuovo, o la produttività calante, ce lo portiamo avanti da un ventennio”, ha detto il ministro. Ma tutto ciò, ha spiegato, “nasconde un problema più serio: gli squilibri, territoriali, di genere, di dimensione e istruzione”. “Per ridurre gli squilibri – ha aggiunto – bisogna avere una visione complessiva del Paese”. Parlando davanti ad un pubblico di politici, imprenditori, uomini della finanza italiana ed europea, il ministro ha ribadito: “Serve una politica globale per la crescita e la globalità basata sulle nuove idee”.Non c’è una bacchetta magica, una singola misura che risolve.Qualcuno dice basta fare così, ma io non ci credo. Servono una serie di misure coerenti tra loro”. Per il ministro servono investimenti, una nuova regolamentazione, collaborazione tra scuola, università, ricerca e mercati finanziari in grado di accompagnare le scelte negli investimenti.

"C'è una finestra di opportunità per fare altre riforme - ha detto - non bisogna perderla. C'è un clima politico ed economico che lo consente e se non la si coglie il Paese non sta fermo, va indietro; il ciclo prima o poi finisce e il Paese sta nella condizione di sfruttare questa opportunità".

La legge di bilancio "non deve fare danni e poi deve rafforzare la strategia del governo" su crescita e lavoro, ha affermato il ministro ripetendo quanto affermato ieri dal premier Paolo Gentiloni. "Questi due elementi sono nel lavoro che stiamo facendo e che completeremo in pochissimi giorni. Nelle nostre scelte abbiamo in mente una visione pluriennale che identifica le urgenze", tra cui "sostenere in modo credibile ed efficace l'occupazione giovanile". Il tema dell'occupazione giovanile è un'urgenza per il governo. "Posso dire soltanto in questo stadio che sostenere in modo permanente, e quindi più credibile ed efficace, l'occupazione giovanile è (una tematica, ndr) molto alta nelle priorità del governo", ha detto Padoan. "Le risorse sono limitate, e risorse limitate richiedono ancora più un uso selettivo. La mia idea, in linea con Gentiloni, è che una legge di bilancio intanto non deve far danni e poi deve rafforzare una strategia. Questi due elementi sono nel lavoro che stiamo facendo e completeremo in pochissimi giorni. Questo non vuol dire non si faranno le scelte avendo in mente una visione che deve essere pluriennale, che si basa sull'eredità del passato e che identifica urgenze" ha aggiunto.

Il ministro è intervenuto anche sul tema dell’euro forte dicendosi fiducioso che il ritorno abbia un impatto molto limitato sull’economia italiana. "Un euro più forte per definizione rende un po’ meno facile la dinamica delle esportazioni europee - ha spiegato - ma la capacità competitiva delle merci italiane va ben al di là del livello del cambio dell’euro/dollaro. Quindi - ha aggiunto - sono fiducioso, come i dati dimostrano, che questo (la forza dell’euro) sarà di impatto molto limitato".

Sulla recente proposta di Silvio Berlusconi di adozione di una doppia valuta Padoan ne ha sottolineato “l’intrinseca instabilità”. "Non a caso è un sistema che è stato adottato da economie emergenti in grandi difficoltà e non credo possa essere utile per un’economia avanzata come l’Italia" ha spiegato. Il 22 e il 23 agosto le quotazioni dei Btp sono state penalizzate sul mercato dalle dichiarazioni di Berlusconi in direzione della doppia valuta. "I mercati reagiscono negativamente a tutte le proposte che hanno oggettivamente un elemento destabilizzante come questa della doppia valuta. Mi auguro che chi fa queste proposte pensi due volte agli impatti sul mercato dei titoli di Stato italiani".

Un passaggio anche sulla riforma del sistema finanziario: “Deve avere come idea quella di rafforzare il sistema reale”. Padoan ha ricordato che non solo il governo “dal lato bancario ha messo da parte focolai di crisi, con potenzialità sistemiche significative”, ma ha anche introdotto “molte misure che complementano il credito per innovazione, con strumenti innovativi e non creditizi”: dall'iperammortamento ai piani individuali di risparmio, fino ai piani industriali.

Poi Padoan ha parlato anche della fine del Quantitative easing da parte della Bce: deve essere lo "stimolo ad andare avanti con la politica delle riforme strutturali". "Dalla fine del Qe - ha aggiunto - ci sarà qualche problema, ma ci saranno anche aspetti positivi".

"Lo stato dell'economia che la prossima legislatura eredita è sicuramente migliore di quella che questa legislatura ha ereditato dalla precedente, segnata da crisi fortissima. E permettetemi una notazione personale: credo che questo non sia solo merito della ripresa della domanda mondiale". Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha chiuso, con una punta d'orgoglio, il suo intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio.

Fonte immagine:lapresse.it

Alessia Panariello