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ROMA, 25 NOVEMBRE - La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità di quattro articoli della riforma Madia sulla Pubblica amministrazione. La Consulta ha precisato che le "pronunce di illegittimità costituzionale colpiscono le disposizioni impugnate solo nella parte in cui prevedono che i decreti legislativi siano adottati previo parere e non previa intesa". [MORE]
La pronuncia di legittimità riguarda le norme relative alla dirigenza pubblica, partecipate, servizi pubblici locali e pubblico impiego. La notizia emerge insieme alla convocazione dei sindacati al tavolo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, diramata dal ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, a Cgil, Cisl e Uil per mercoledì 30 novembre alle 11, a Palazzo Vidoni.
Il decreto è stato approvato dal governo senza aver raggiunto nessuna intesa con le Regioni. Con la Consulta che ha dichiarato illegittima la legge "madre", se venisse pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale potrebbe essere immediatamente impugnato e quindi dichiarato esso stesso incostituzionale. A complicare il quadro è la circostanza che il termine ultimo per l'esercizio della delega sulla dirigenza scadrà il 27 novembre.
La Consulta, sottolinea comunque che "eventuali impugnazioni delle norme attuative dovranno tener conto delle concrete lesioni delle competenze regionali, alla luce delle soluzioni correttive che il Governo, nell'esercizio della sua discrezionalità, riterrà di apprestare in ossequio al principio di leale collaborazione".
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine forexinfo.it)