Cronaca

P4: Intercettazioni tra Bisignani e il ministro Frattini

Dalle carte dei pm, nuovi piani sul dopo-Berlusconi
Roma, 24 giugno 2011 - Le carte dell’inchiesta sulla P4 sono pronte a gettare nuova luce sul partito del premier. Su parecchi quotidiani sono riportati stralci di conversazioni tra Bisignani e diversi politici, cosicché molti di loro hanno ripreso a parlare dell’importanza di porre un freno alle intercettazioni.
Ad esempio, sono di ieri i dialoghi tra Bisignani e il ministro dell'istruzione, Maria Stella Gelmini. [MORE] Il Corriere della Sera ne ha riportato il dialogo, basato sulle lamentele di lei verso il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Al telefono con Bisignani, la Gelmini dice: "Lui resta il capo di un gabinetto io sono un ministro, come è che mi tratta come se fossi... cioè non va proprio bene e secondo me sbaglia anche Gianni (Letta) a dargli questa... cioè, tu capisci, che al netto del 'casino berlusconiano' però in una qualunque organizzazione aziendale se una persona come Gianni Letta, che è come l'amministratore delegato, consente che un capoufficio si comporti così, viene meno l'autorevolezza dell'amministratore delegato". In un'altra conversazione la Gelmini definisce Cicchitto "un imbecille che non perde occasione per stare zitto", riferendosi a degli interventi contro Frattini. Inoltre, il ministro degli Esteri Frattini, che a dire dei pm sarebbe assiduo interlocutore telefonico con Bisignani, gli confida: «Oggi ancora una volta sono andato a questo gruppo qui, a questo minivertice, dove il nostro (probabilmente Berlusconi) era sul dialogante». Bisignani: «Ah, menomale». «Dice: “ma insomma non possiamo sparare sempre questa cosa delle elezioni, il governo deve andare avanti”. Ha incoraggiato anche me. Sai, dice: “Tu che hai questa immagine devi dirle queste cose, non possiamo fare che sfasciamo tutto, hai capito?”».
Da altre telefonate emergono anche i timori del ministro degli esteri per la questione degli ex An. “Ci mandano nel baratro”, confida a Bisignani. Quest’ultimo, pensando di essere intercettato, si era ingegnato, cambiava ogni giorno schede telefoniche e utilizzava le chiamate con Skype, credendo che queste fossero sicure. Ma così non è stato. L'inchiesta condotta dai pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock ha portato risvolti impensabili. Si racconta anche di scontri interni alla maggioranza e della trattativa condotta dal ministro Mara Carfagna per passare con il partito del sud di Gianfranco Miccichè. Di sicuro, si prospetta un bel terremoto politico.

Tiziana Marzano