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Osvaldo, una cena per dimenticare

ROMA, 02 DICEMBRE - Una cena a base di schiaffoni. Sembrerebbe il menù di un ristorante qualunque, ed invece è la sintesi del momento particolare che si vive in casa Roma. Parliamo ovviamente del caso della settimana, della discussione tra Lamela e Osvaldo e della presunta aggressione fisica di quest’ultimo nei confronti del fantasista argentino.[MORE]

L’ex centravanti dell’Espanyol, infuriato per l’arroganza del giovane compagno di squadra, avrebbe fatto seguire i fatti alle parole, colpendolo dopo le parole di fuoco che hanno animato la partita e l’immediato post-gara di Udinese-Roma (per la cronaca, 2-0 per i friulani). La posizione presa dalla società giallorossa, in accordo con l’allenatore Luis Enrique, è stata severissima: multa salata per il giocatore ed esclusione dalla trasferta di Firenze.

Una bella botta, dunque, all’immagine di un calciatore che, con un ottimo inizio di stagione, era riuscito a far ricredere gli scettici e a conquistare Prandelli e maglia della nazionale. Il caso, però, sembra essersi avviato alla conclusione: il giocatore italo-argentino ha infatti invitato tutti i compagni di squadra a cena per scusarsi dell’accaduto e cercare di ricostruire un’atmosfera serena nello spogliatoio giallorosso.

Intervistato da Striscia la Notizia, implacabile nel consegnargli un meritatissimo Tapiro d’oro, Osvaldo ha chiesto nuovamente scusa per il fatto ed ha avuto parole dolci proprio per Lamela: “Sono molto dispiaciuto, ma sono cose che devono rimanere nello spogliatoio. Dopo cinque minuti ero già pentito e ho chiesto scusa a tutti. Erik è un bravissimo ragazzo, è fortissimo”.

La cena post-fattaccio è una consuetudine in quel di Trigoria: in estate, appena dopo l’eliminazione dall’Europa League, fu capitan Totti ad invitare tutti al ristorante, da capitano vero. Proprio lui, ora come ora, è il jolly di Luis Enrique in questo momento di difficoltà: sarà proprio l’ex “pupone”, al rientro da titolare dopo l’infortunio, a sostituire Osvaldo nell’attacco romanista a Firenze. Affiancherà Bojan e Lamela (i soli attaccanti rimasti dati i forfait di Borini e Borriello) in un tourbillon d’attacco che potrebbe avvicinarlo maggiormente alla porta e quindi avvantaggiarlo nella ricerca del primo gol in campionato. Osvaldo, nonostante il sostegno dei tifosi (a Trigoria è comparsa una scritta emblematica. “Osvaldo non si tocca”), rimarrà a guardare aspettando le decisioni dell’allenatore per il rientro in squadra. Non certo il massimo della vita per una squadra ancora alla ricerca della sua identità e sempre impegnata ad inseguire, in barba a risultati altalenanti, un progetto tecnico-tattico ambizioso quanto difficile da attuare.

Alfonso Fasano