Cronaca

Ostuni: ragazzo si suicida dopo aver perso il lavoro

Lanciarsi da un finestrino dopo un licenziamento presso un call center. È quanto accaduto ad un giovane di soli 38 anni, che ritornava in Puglia con il treno 925 della linea Bolzano-Lecce,[MORE] dopo aver effettuato un ennesimo colloquio di lavoro post licenziamento. Salito sul treno dalla città di Milano, l’uomo ha sopportato l’agitazione interiore della sua drammatica condizione di disoccupato, fino ad un certo punto: Ostuni, dove non ce l’ha fatta più, lanciandosi mentre il treno era in corsa. Chi era con lui in treno ha tentato di ritirarlo dal proposito, afferrandolo per le gambe, ma la disperazione ha avuto una forza maggiore del tentativo di salvarlo. Il ricovero in ospedale, tempestivo, non è valso a nulla. La morte lo ha preso solo dopo pochissimo tempo. In seguito, la linea ferroviaria Bari-Lecce è stata bloccata per 70 minuti in attesa del ripristino del binario e dei dovuti accertamenti in loco. Questo episodio è collegato ad altri, ma di diversa natura: l’uno dell’ anno 2007, in prossimità della stazione di Mola di Bari, dove la vittima si uccise per depressione lanciandosi sotto i binari e l’altro, del 19 settembre scorso, di un uomo di soli 47 anni che , sempre nelle vicinanze della stazione del brindisino, si era volontariamente gettato sotto le rotaie di un intercity, per porre fine al dolore di una separazione mai accettata. L’episodio di oggi però lancia un allarme alle istituzioni: quanto si può andare avanti nella labile difesa del valore costituzionalmente garantito del lavoro come fondamento di una Repubblica e della dignità dell’uomo? Quanto un laureato, qual era questo ragazzo, può essere ridotto a sacrificarsi per il nulla, mortificando le sue giornate nella disperata ricerca di un posto che gli spetterebbe di diritto?

 

foto fornita da Ilrestodelcarlino.it