Politica
Ostia, polemiche sull'assegnazione casa popolare a zio di Roberto Spada. Prefetto avvia verifiche
OSTIA, 17 FEBBRAIO - "Questa notizia mi lascia sbigottita. Una casa popolare a uno Spada, con precedenti. Abbiamo avviato subito le nostre verifiche". Il prefetto di Roma, Paola Basilone, è intervenuto all’indomani della polemica sull'assegnazione di una casa popolare a Giuseppe Spada, zio di quel Roberto che nel novembre scorso colpì con una testata il giornalista Rai Daniele Piervincenzi. "Al di là di come andrà a finire questa vicenda - prosegue il prefetto -, che va certamente chiarita, lo Stato a Ostia c'è e non farà passi indietro. Lo abbiamo detto durante le elezioni e lo confermo ora. Sulle case popolari abbiamo avviato controlli stringenti e non da oggi". [MORE]
Il diretto interessato, Giuseppe Spada, 68 anni, non vuole essere accostato ai parenti che portano il suo cognome, finiti al centro delle notizie di cronaca negli ultimi mesi: "Ognuno risponde per sé", ripete riferendosi al nipote più noto. Sull’assegnazione della casa rivela: "Lo abbiamo saputo dai giornali, avevamo fatto richiesta di sanatoria più di dieci anni fa. Non siamo abusivi", insiste assieme alla convivente, Maria Dell’Orco. Qui abitava mio padre, era regolare. Alla sua morte, nel 2001, siamo venuti a viverci noi. Ci auto-denunciammo ai vigili, ma abbiamo seguito l’iter per la sanatoria del 2004".
La sindaca Virginia Raggi, ieri, aveva chiesto agli uffici capitolini di verificare se tutte le procedure di legge fossero "state rispettate e di avviare un'indagine sullo stato di attuazione dell'art. 53 della Legge Regionale 27 del 2006". Dall'Assessorato al Patrimonio e alle Politiche abitative si sottolinea che "la regolarizzazione in sanatoria è imposta dall'art. 53 della Legge Regionale 27 del 2006 qualora l'inquilino abbia occupato l'immobile entro il 20 novembre 2006 e abbia i requisiti previsti dalle norme regionali per accedere ad una casa popolare".
Il Campidoglio poi, in una nota, ha precisato: "In riferimento a quanto stabilito nella suddetta legge regionale, il Comune non ha alcuna possibilità discrezionale. Gli uffici capitolini sono obbligati a valutare la documentazione fornita entro i termini di legge dai facenti richiesta in ossequio ai criteri e ai requisiti stabiliti dalla normativa regionale"
"Si specifica altresì, in merito al caso di una presunta assegnazione di una casa popolare in ragione della sanatoria a Ostia, che tale assegnazione non è di fatto mai avvenuta. Gli uffici capitolini hanno infatti rilasciato un parere seguendo pedissequamente quanto loro imposto dalla sopraccitata legge regionale. Un atto dovuto, al quale seguiranno ulteriori controlli da parte dell'Amministrazione", si legge ancora.
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine Infooggi.it)