Cronaca

Ostia respira: 32 membri del clan Spada finiscono in manette

OSTIA (ROMA), 25 GENNAIO - Sarà (probabilmente) un giorno da ricordare per Ostia il 25 gennaio 2018: nella mattinata di oggi, infatti, l'operazione Eclissi condotta dalla Polizia e dai Carabinieri contro il clan Spada ha portato all'arresto di 32 persone, tra le quali figura anche Roberto, uno dei vertici dell'organizzazione assurto recentemente alle cronache per aver colpito a testate il giornalista della Rai, Daniele Piervincenzi.[MORE]

Alle ore 4 di questa mattina, gli uomini della squadra mobile di Roma, guidati da Luigi Silipo, ed il nucleo investigativo dei carabinieri di Ostia hanno iniziato le operazioni per dare esecuzione alle misure cautelari disposte nei confronti dei membri del clan dal Gip di Roma, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia locale.

A fare notizia, oltre alla maxi-retata condotta dalle forze dell'ordine, è l'accusa formulata dai magistrati: per la prima volta, infatti, i membri del clan sono finiti in manette per associazione a delinquere di stampo mafioso, fattispecie regolata dall'articolo 416 bis del nostro codice penale. Oltre a questo, gli addebiti a carico degli arrestati sono omicidio, estorsione, usura ed intestazione fittizia.

Esulta il sindaco di Roma Virginia Raggi, che su Twitter ha dichiarato: "Roma rinasce con l'operazione contro il clan Spada ad Ostia", ringraziando poi le forze dell'ordine, la Direzione distrettuale antimafia ed il ministro degli interni Minniti.

Gioisce anche Federica Angeli, la giornalista che per prima, nel 2013, aveva sollevato il velo che copriva la mafia ad Ostia, e che dal 17 luglio di quell'anno vive sotto scorta a causa delle minacce di morte subite proprio dagli esponenti della famiglia Spada. A partire dalle sue inchieste, negli anni si sono accesi i riflettori sulla criminalità sinti, fino ad arrivare alla maxi-retata di oggi.

Parlare di vittoria contro la mafia ad Ostia, ad ogni modo, è ancora prematuro: l'applicazione di misure cautelari non equivale, infatti, ad una condanna. Per quella sarà necessario attendere il processo. Di certo, però, il lungomare capitolino da oggi torna a respirare.

Paolo Fernandes

Foto: ilsecoloxix.it