Estero
Oslo, musulmani proteggono sinagoga contro terrorismo
OSLO, 22 FEBBRAIO 2015 - Accade ad Oslo, in Norvegia: nella serata di sabato 21 febbraio oltre un migliaio di giovani musulmani norvegesi si è dato appuntamento su Facebook per compiere un atto simbolico a difesa di una sinagoga della capitale norvegese. Una catena umana, un “anello della pace” attorno ad un luogo particolarmente sensibile dati gli eventi recenti di Copenaghen. I partecipanti sono andati al di là delle attese ed hanno circondato, stringendosi la mano, la principale sinagoga della città. [MORE]
L'idea è partita da una giovane musulmana norvegese, la 17enne Hajdar Ashrad, che ha voluto radunare centinaia di musulmani con l'intento di dimostrare a tutto l'occidente come il mondo islamico sia distante dal terrorismo e dalla violenza.
Proprio la giovane norvegese,Hajdar Ashrad, parla così davanti alla gente radunatasi: “Io credo in valori molto forti, come l’amore, la libertà e l’unità. Oggi noi musulmani vogliamo dimostrare la nostra visione della religione, e modificare l’immagine di noi che ne danno i media. Oggi vogliamo dimostrare che Islam vuol dire pace e unità”.
Le testimonianze dei presenti vanno tutte nella stessa direzione: “L'Islam significa proteggere i nostri fratelli e sorelle a prescindere dalla loro religione, significa superare l'odio e non sprofondare allo stesso livello dei nemici. Noi musulmani vogliano dimostrare che disprezziamo profondamente ogni tipo di odio nei confronti degli ebrei formando un cerchio umano attorno alla sinagoga"
Presente all'iniziativa il presidente della comunità ebraica di Oslo, Ervin Kohn, che ai microfoni risponde: “Mi hanno chiesto dopo gli attentati di Copenhagen: Come ti senti? E io ho risposto: addolorato e arrabbiato. Ma oggi la mia risposta è: sento gratitudine e speranza”
Un atto significativo, chiesto a gran voce da intellettuali e amministratori, una presa di distanza del mondo musulmano nel nord europa che tenta di arginare la deriva intollerante diretta al mondo islamico, come dimostrano gli incendi ad alcune moschee o l'uccisione di 3 giovani musulmani negli Stati Uniti.
(foto da Reuters.com)
Samy Dawud