Estero
Oscar Pistorius in tribunale: oggi il giorno del verdetto finale
PRETORIA, 11 SETTEMBRE 2014 – È arrivato per Oscar Pistorius, l’ex campione paraolimpico accusato dell’omicidio della fidanzata Reeva Stenkamp, il giorno di conoscere il suo verdetto. Stamattina infatti si è recato in tribunale per la lettura della sentenza della sua condanna da parte del giudice monocratico Thokozile Masipa. Il suo aspetto – è stato riferito – non è dei migliori. Pistorius si è presentato in aula pallido in volto e visibilmente scosso. La lettura della sentenza è già cominciata ma a giudicare dall’imponente volume che il giudice deve leggere, è probabile che il verdetto si sappia domani.
La vicenda
Il motivo per cui Pistorius si trova oggi in tribunale per saper cosa ne sarà di lui è perché è accusato dell’omicidio della fidanzata Reeva Stenkamp che avvenne la sera il 14 febbraio 2013. Quella sera di San Valentino l’ex campione sparò con la sua rivoltella quattro colpi dum dum alla sua fidanzata chiusa nel bagno della villa di Pretoria. Fu Pistorius stesso a chiamare la polizia subito dopo e quado questa arrivò trovò Reeva distesa a terra senza vita. Quello che Pistorius dichiarò fu che stava dormendo quando sentì delle urla, pensando che potessero esserci dei ladri e preso dalla paura sparò contro la porta del bagno. La versione così raccontata però è apparsa da subito ricca di contraddizioni, prima fra tutte la dichiarazione dei vicini di casa che dichiararono di aver sentito la coppia litigare ferocemente prima degli spari.[MORE]
I possibili verdetti
Per l’accusa l’omicidio è premedidato. Pistrorius si sarebbe infuriato con la ragazza perché questa aveva deciso di lasciarlo. Ma nella sentenza di oggi i verdetti possibili sono tre. Omicidio premedidato, quello sostenuto dall’accusa, con una conseguente sentenza all'ergastolo con un minimo di 25 anni da scontare; omicidio volontario semplice, con un minimo di 15 anni di reclusione, nel caso in cui l’omicidio è stato dovuto all’istinto e, infine, omicidio colposo, la tesi della difesa, con una pena che può arrivare fino a 15 anni ma sulla quale il giudice ha una discrezionalità maggiore.
Michela Franzone