Pistorius condannato a sei anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp
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PRETORIA - L'Alta Corte di Pretoria, in Sudafrica, ha condannato Oscar Pistorius alla pena di sei anni di reclusione per l’omicidio doloso della fidanzata Reeva Steenkamp, uccisa con quattro colpi di pistola la notte di San Valentino del 2013.[MORE]
Durante il processo di primo grado, nel marzo del 2014, Pistorius sostenne di aver scambiato la fidanzata per un ladro. Per l'accusa si trattò invece di un omicidio intenzionale a seguito di una lite. Il giudice Thokozile Masipa accettò la ricostruzione dell'atleta, condannandolo a cinque anni di carcere per omicidio colposo. Nel dicembre 2015 la Suprema corte d'Appello ribaltò il verdetto in omicidio.
Dopo aver ascoltato nuove testimonianze e riesaminato la vicenda, il giudice Masipa ha riconosciuto le attenuanti richieste dal legale del campione paralimpico evitandogli così una pena più severa. La pena minima in Sudafrica per un incensurato è pari a quindici anni di carcere, ma avendo già scontato una parte della pena Pistorius se l’è cavata con una sentenza più lieve.
Il ventinovenne ha infatti già trascorso un anno di prigionia nel carcere Kgosi Mampuru II di Pretoria, prima di essere assegnato agli arresti domiciliari nell'abitazione dello zio nell'ottobre del 2015. Così si esprime il giudice Thokozile Masipa: “Credo che una lunga condanna non sia giusta, ha già trascorso del tempo in carcere e ai domiciliari ed è un ideale candidato per un programma di riabilitazione”.
Una sentenza che, seppur mite, spiazza Oscar Pistorius che sperava di non dover trascorrere altro tempo in carcere bensì in un ospedale psichiatrico, ma la togata sudafricana non ha acconsentito alla richiesta della difesa. In caso di buona condotta, l’ex atleta paralimpico potrebbe essere fuori già tra due anni. Subito dopo la sentenza, l'ex campione ha abbracciato in lacrime la sorella.
Pistorius verrà trasferito nella giornata del 6 luglio presso il Kgosi Mampuru, carcere di massima sicurezza di Pretoria. Al ventinovenne spetterà una cella singola nell’ala ospedaliera del penitenziario e non potrà comunicare con gli altri detenuti. La famiglia della vittima Reeva Steenkamp è rammaricata per una condanna che si aspettava fosse più severa.
Nelle prossime ore si saprà se l’accusa deciderà di appellare il verdetto alla Suprema Corte d’Appello. L'ex atleta, le cui gambe sono state amputate quando aveva pochi mesi, si è aggiudicato per ben sei volte la medaglia d'oro alle paralimpiadi ed è diventato il primo sprinter amputato a gareggiare alle Olimpiadi di Londra sulle sue protesi a forma di lama.
Luna Isabella
(foto da urbanpost.it)