Politica

Orlando: "In caso di vittoria lascio il ministero"

 ROMA, 8 MARZO - In una lunga intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha dichiarato che, in caso di successo nella corsa alla segreteria del Partito Democratico, rinuncerà al proprio incarico di Guardasigilli, pur continuando a sostenere pienamente l'esecutivo Gentiloni.[MORE]

"Quanto più sarà forte la mia candidatura, tanto minore sarà il rischio di sgretolamento del partito", queste le parole di Orlando, le cui intenzioni sono chiare: ricompattare il PD, dilaniato da lotte intestine e recentemente orfano dei "separatisti" fedeli a Speranza e Rossi, ed evitare una dissoluzione che rappresenterebbe il canto del cigno per le speranze di governo del centrosinistra.

La riunificazione, ad ogni modo, dovrà necessariamente passare per l'imminente congresso del partito. L'auspicio del Guardasigilli è che si tratti di un'opportunità di confronto sugli scenari futuri, che sia però in grado di produrre effetti positivi anche nei confronti del governo attualmente in carica.

Orlando ha inoltre affrontato il tema della lotta ai populismi. Elemento chiave nella sfida questi ultimi è proprio il tenore delle argomentazioni utilizzate nelle varie occasioni di scontro. Per il ministro, replicare al populismo con altro populismo è controproducente e sortisce esclusivamente l'effetto di far convergere l'elettorato sui populismi "originali". Un esempio? Il risultato del referendum dello scorso 4 dicembre.

Chiusura, immancabile, dedicata alla legge elettorale. "E' urgente che sia approvata una legge che garantisca la governabilità", ha dichiarato Orlando, che ha colto inoltre l'occasione per stigmatizzare il comportamento, controproducente, di chi finge di ignorare l'esito referendario.

Le primarie per la segreteria del PD si terranno il 30 aprile.

Paolo Fernandes

Foto: laprovinciadelsulcis.com