Ordine dei giornalisti: nuove leggi. Riusciranno a dare giustizia all'informazione?
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Ordine dei giornalisti: nuove leggi. Riusciranno a dare giustizia all'informazione?

mercoledì 3 agosto, 2011

Un tempo non troppo lontano per diventare giornalisti bastava l'esperienza, tanta esperienza. Oggi invece gli anni si allungano: tirocinii, esami e anche la laurea. Eppure i pezzi di carta richiesti per l'iscrizione all'Albo serviranno a migliorare in Italia la situazione dell'informazione pubblica, che in questo momento più che mai, è davvero disastrosa? Un paese democratico come vanta di essere il nostro, dovrebbe garantire l'imparzialità e la lealtà delle notizie. Ma basta accendere la televisione e sfogliare i giornali per capire che non è proprio così. Essere di parte è giusto, ma essere solo dalla parte del più forte anche? Il giornalismo dovrebbe servire in primis ad informare la gente. Ed è la giusta informazione che potrà far si che ognuno prenda la sua strada di pensiero.

Dal comunicato stampa, pubblicato sul sito uffuciale dell'ODG si legge che dopo 17.685 giorni (48 anni) dall’istituzione dell’Ordine dei giornalisti, la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura una mini riforma della legge sull’Ordine dei giornalisti.[MORE]

Tra gli aspetti più importanti: l’introduzione di un numero massimo dei membri del Consiglio (fissato in 90 contro gli attuali 150 in progressiva crescita dati gli automatismi attualmente vigenti), la previsione che i giornalisti professionisti debbano avere almeno una laurea triennale e che gli aspiranti pubblicisti debbano superare unesame di cultura generale che attesti, tra l’altro, la conoscenza dei principi di deontologia professionale. Norme che contribuiranno alla crescita di qualità dell’informazione e, al tempo stesso, ad una maggiore consapevolezza dei doveri nei confronti dei cittadini.

Tra le prime il fatto che siano state cancellate dalla proposta la commissione deontologica nazionale e il giurì per la correttezza dell’informazione. L’una e l’altro avrebbero consentito di dare risposte in tempi più rapidi alle lamentele dei cittadini su alcuni comportamenti ritenuti scorretti di giornalisti, specie nell'ultimo periodo.

Il disagio è legato anche all’introduzione di un rapporto tra professionisti e pubblicisti che penalizza fortemente i secondi. Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti nel progetto di riforma, con una decisione unanime, e recentemente, il 12 aprile 2011, con un documento (approvato con 3 voti contrari e 4 astenuti su 113 presenti) aveva invitato la Camera a “lasciare al potere regolamentare dell’Ordine la ripartizione proporzionale in base alla realtà in evoluzione della professione, prevedendo verifiche durante e al termine del periodo di transizione”.

Non tutti i commenti infatti sono positivi e non mancano le polemiche. "Alcuni aspetti sono un passo avanti", commenta Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine. "'Resta qualche amarezza e un profondo disagio. Tra le prime il fatto che siano state cancellate sia la proposta per una Commissione Deontologica Nazionale, sia quella per il Giurì. L'una e l'altro - continua Iacopino - avrebbero consentito di dare risposte in tempi più rapidi ai cittadini riguardo comportamenti ritenuti scorretti di giornalisti".

Vi rimando ad alcuni link di un grande giornalista che ha dato molto al Mondo e che l'Italia non ha mai gratificato, lasciando che una personalità di spicco e di grande cultura come lui, emigrasse in Germania per lavorare sul prestigioso "Der Spiegel", Tiziano Terzani.

www.youtube.com/watch

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Roberta Lamaddalena


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